Ferrara, chiusura del campo nomadi. "Ora mappare la situazione"

Anche gli altri assessori concordi sulla proposta operativa di Nicola Lodi

Il vicesindaco Nicola Lodi insieme agli assessori Micol Guerrini e Dorota Kusiak

Il vicesindaco Nicola Lodi insieme agli assessori Micol Guerrini e Dorota Kusiak

Ferrara, 24 giugno 2019 - «Non voglio sradicare famiglie del campo nomadi e non voglio più usare il termine sgombero, la campagna elettorale è finita, quella è casa comunale, ma fisicamente lì quelle persone non possono più vivere, bisogna trovare una soluzione dignitosa, sia sanitaria che di sicurezza». Per tutti quelli che hanno seguito Nicola Lodi fin dall’inizio delle sue battaglie, sentirlo parlare in questi termini proietta una delle figure ferraresi più caratteristiche di questi ultimi anni in una fase nuova del suo percorso. Da neo assessore alla sicurezza parte da un tema a lui da sempre caro: il campo nomadi di via delle Bonifiche.

In questa faccenda, però, ora Nicola Lodi non è più solo. Vicino a lui è certamente il sindaco Alan Fabbri, così come il resto della nuova giunta. «Faremo tutte le verifiche del caso – spiega il primo cittadino – da quelle sulla sicurezza a quelle igenico-sanitarie, capendo se c’è sovraffollamento, facendo uno screening della situazione». Per Fabbri quello che è indubbio è che «il campo è stato un problema, come dimostrano le indagini e la documentazione prodotta». Quanto all’obiettivo di Lodi «chiuderlo entro l’estate, qualora venissero confermate situazioni fuorilegge», Fabbri non smentisce: «Bisogna sempre porsi degli obiettivi – dice – da qui a fine settembre avremo svolto tutte le verifiche necessarie, e riusciremo a prendere delle decisioni. Già il fatto di avere ancora un campo nomadi nel 2019 è qualcosa da gestire al più presto, in questo momento è una situazione di disagio per tutti, anche per gli stessi ospiti».

Compatto sul tema è anche il resto della giunta. «L’input dato dal vicesindaco è in linea con le direttive del sindaco, è opportuno verificare che ci sia legalità in quel campo e che tutto sia conforme e in sicurezza» spiega l’assessore alle politiche sociali, Cristina Coletti. Anche lei sarà presente al sopralluogo organizzato prossimamente da Lodi: «Bisogna capire chi occupa il campo e a che titolo, e se i contributi messi a disposizione sono adeguati». Vincente, per Coletti, è la scelta di creare squadra tra amministratori. «E’ un gesto positivo, il vicesindaco ha da sempre mostrato interesse sul campo nomadi, ora la gestisce da amministratore, insieme agli altri assessorati coinvolti». Se sussistono situazioni irregolari, ne va studiata una soluzione anche per l’assessore ai lavori pubblici, Andrea Maggi: «Faremo un sopralluogo accompagnati anche da un tecnico comunale per verificare le condizioni della struttura».

Quanto alle dichiarazioni di Ilaria Baraldi, segretario comunale Pd uscente, la replica spetta a Lodi, sui social: «8 mila euro al mese da circa trent’anni pagati dai ferraresi, situazioni igienico sanitarie allarmanti e situazioni di pericolo inascoltate dal Pd. Denunciare le criticità? No, spetta a noi amministratori verificare e prendere decisioni immediate. Voi avete controllato? Voi avete solo aperto le casse comunali e buttato all’aria migliaia di euro per troppo tempo lasciandoci in eredità una situazione non più gestibile». E Fabbri: «Ci critica ancora prima di lavorare e del consiglio comunale, servirebbe un bagno di umiltà».