Cane ucciso a colpi di fucile, assolto l’ultimo imputato

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Assolto per non aver commesso il fatto. Si è concluso così il processo a carico del 53enne ferrarese accusato della morte del cane Diana, freddato a colpi di fucile nel gennaio del 2017 nel cortile dell’impianto idrovoro del Consorzio di Bonifica di Burana. L’uomo, va precisato, non era finito a processo con l’accusa di essere l’esecutore materiale del reato. Secondo le contestazioni iniziali, avrebbe agito in concorso con il collega che ha tirato il grilletto (un 68enne ferrarese che ha già patteggiato sei mesi per quei fatti), aiutandolo nel togliere la vita all’animale. Per questo, nella scorsa udienza, la procura aveva chiesto per il 53enne la condanna a sei mesi di reclusione. Istanza non accolta dal giudice Andrea Migliorelli, che ha assolto l’imputato. Scontata la soddisfazione dei difensori del 53enne, gli avvocati Eugenio Gallerani e Irene Serafini. "Dopo oltre cinque anni, per il mio assistito finisce un incubo – ha dichiarato l’avvocato Gallerani –. Aveva avuto importanti ripercussioni, sia nell’ambito della vita familiare sia in ambito lavorativo. La sua immagine e il suo nome erano stati accostati a un fatto terribile, anche durante manifestazioni e altri eventi". "Dopo cinque anni di sofferenza da parte del nostro assistito – ha aggiunto l’avvocato Serafini – finalmente giustizia è stata fatta. Per lui è stato un calvario".

f. m.