Carcere a vita per Igor, la figlia di Verri: "Caso chiuso ma non avrò mai giustizia piena"

La Cassazione: ergastolo definitivo per gli omicidi commessi in Italia. Il legale dei familiari: "Quel delitto si poteva evitare"

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di Federico Malavasi

Carcere a vita, sentenza definitiva. La prima sezione penale della corte di Cassazione ha messo la parola fine all’incubo che ha sconvolto due province, macchiate dalla scia di sangue lasciata sui propri passi da Norbert Feher, alias Igor il russo. Il pluriomicida serbo – oggi detenuto in Spagna dove ha spezzato altre tre vite – dovrà quindi scontare l’ergastolo per il delitto del barista di Budrio Davide Fabbri, della guardia ecologica volontaria di Portomaggiore Valerio Verri, e per il tentato omicidio dell’agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, tutti commessi tra l’1 e l’8 aprile del 2017.

La Suprema corte ha infatti rigettato il ricorso proposto da Feher (difeso dall’avvocato Gianluca Belluomini), concentrato principalmente sulla necessità di una perizia psichiatrica mai disposta in Italia, in ragione del fatto che quella svolta in Spagna non era utilizzabile nei nostri tribunali. Il verdetto degli ‘ermellini’, che conferma la decisione d’Appello, è arrivato alle 20.45 di ieri, dopo una lunga giornata di attesa. Tra i primi a commentare la decisione della Cassazione è Francesca Verri, figlia di Valerio. "Era quello che ci aspettavamo, non poteva essere altrimenti – sono le prime parole pronunciate ‘a caldo’ –. La paura più grande era che potesse cambiare qualcosa, magari se fosse stato sottoposto a perizia e ritenuto incapace di intendere e volere. Finalmente, almeno da questo punto di vista, la giustizia ha fatto il suo corso. È un capitolo finito, anche se forse poteva durare meno". La vicenda giudiziaria legata agli omicidi Verri e Fabbri è arrivata alla sua conclusione, ma per Francesca è difficile pensare a una giustizia ‘piena’. "Per mio papà – osserva – non si parlerà mai completamente di giustizia. Perché le responsabilità sull’accaduto sono di tutto il ‘circuito’. Lui è un mio pensiero fisso, ogni giorno. Avrebbe dovuto essere qui, a fare il nonno per mia bimba e per la figlia di mio fratello Emanuele. Al di là della sentenza, rimane l’amaro di sapere che un giorno dovrò spiegare alle bambine cosa è successo al nonno".

Il difensore dei fratelli Verri, l’avvocato Fabio Anselmo, affida il suo pensiero a un post su Facebook. "Personalmente non sono a favore dell’ergastolo come pena nel processo penale – scrive in serata –. Devo tuttavia aggiungere che gli omicidi commessi da Igor il russo lo meritano. Un abbraccio a Francesca ed Emanuele Verri. L’ergastolo a Igor non restituirà loro l’amato padre. Quell’omicidio, nessuno me lo toglie dalla testa, ben si poteva evitare. Una pagina della quale le nostre forze dell’ordine non ritengo possano andare fiere. Ma questo è solo il mio parere". Nessuna dichiarazione da parte dell’avvocato di Igor, che oggi sentirà al telefono il suo assistito nel carcere galiziano in cui si trova detenuto. E nel quale ora riceverà la notizia dell’ennesimo, pesantissimo macigno piombato sulle sue spalle.