
Dopo la denuncia della trans, le opposizioni portano la vicenda in Consiglio. Anselmo: "Alla luce dei gravi accadimenti, fare un bilancio con Macario". .
di Federico di BisceglieUna cella, quattro uomini, una detenuta trans. Una violenza denunciata. Ed è da qui, da un racconto che scuote le coscienze e interpella le istituzioni, emerso grazie al Carlino, che si riaccende a Ferrara il dibattito sulle condizioni del carcere cittadino e, più in generale, sullo stato del sistema penitenziario italiano. Dopo le polemiche incendiarie dei giorni scorsi arriva la richiesta di convocazione di una Commissione consiliare da parte del capogruppo di opposizione Fabio Anselmo, una replica piccata della senatrice Ilaria Cucchi alle parole del collega di Fd’I, Alberto Balboni e la presa di posizione di Arcigay nazionale. Daniela Lourdes Falanga, esponente della segreteria nazionale di Arcigay, parla di "una vicenda gravissima" e denuncia l’assenza cronica di tutele per le persone Lgbt detenute. "Quanto accaduto a Ferrara – scrive in una nota – è il sintomo di un sistema carcerario che non riesce a proteggere le persone più vulnerabili, in particolare le detenute trans. La solidarietà alla vittima è piena, ma non basta: serve una riforma strutturale". Nel mirino dell’associazione anche il nuovo decreto sicurezza, accusato di alimentare il sovraffollamento e di reprimere ogni forma di dissenso dietro le sbarre. "Così – conclude Falanga – le violenze rischiano di diventare sistematiche".Parole dure, che si aggiungono a un contesto già incandescente. Proprio ieri, Anselmo ha chiesto formalmente la convocazione della Commissione consiliare – la quarta – con l’obiettivo di ascoltare la garante delle persone private della libertà personale, Manuela Macario. "Alla luce degli ultimi gravi accadimenti – scrive Anselmo assieme ai colleghi Leonardo Fiorentini e Arianna Poli – è urgente fare un bilancio dell’attività della Garante. La Commissione può rappresentare un’occasione fondamentale per i consiglieri".Una mossa istituzionale, quella dell’esponente di minoranza, che si intreccia con la polemica politica innescata dalle dichiarazioni del senatore di Fratelli d’Italia, Alberto Balboni, che ha definito la situazione del carcere "estremamente critica" pur criticando l’iniziativa "show propagandistico" della collega di Avs, Ilaria Cucchi. Non si fa comunque attendere, da parte di quest’ultima, la replica. "Balboni – dichiara in una nota – ha un concetto della nostra Costituzione usa e getta. Le ispezioni a sorpresa gli danno fastidio, ma sono previste dalla Costituzione stessa. Il senatore preferisce muoversi tra amicizie altolocate – Piantedosi, Delmastro – ma di soluzioni concrete non se ne vedono". La senatrice di opposizione non lesina critiche nemmeno sul fronte politico-amministrativo, rincarando la dose e riprendendo in qualche modo i termini adottati dal senatore nel pezzo uscito sul nostro giornale. "La cosa pubblica – scandisce – non può essere gestita così, tra amici. Le istituzioni devono rappresentare tutti i cittadini, muovendosi con atti regolamentati e trasparenti". Il riferimento è anche alla gestione della questione Cpr, rientrata improvvisamente con la promessa di un ampliamento del carcere. Nel frattempo, a proposito di carcere, il presidente di Ibo Italia Alberto Osti, alla presenza del vicesindaco Alessandro Balboni, ha siglato proprio ieri la convenzione tra il Comune, l’Arginone, le associazioni di volontariato e soggetti pubblici-privati che si impegnano – coinvolgendo i detenuti – a prendersi cura in forma volontaria di alcune aree verdi del Comune, per lo svolgimento di piccoli lavori di manutenzione, di pulizia e per la messa a dimora e successiva cura di alberature.