Carcere violento "Troppe aggressioni I detenuti difficili vanno rinchiusi"

L’appello del Sappe dopo i due agenti e una dottoressa rimasti feriti "Da anni serve una riorganizzazione degli istituti, ma nessuno fa niente". Il civico Carità: "Le forze non bastano: servono altri quaranta poliziotti".

Carcere violento   "Troppe aggressioni  I detenuti difficili  vanno rinchiusi"

Carcere violento "Troppe aggressioni I detenuti difficili vanno rinchiusi"

di Matteo

Radogna

La cronaca quasi settimanale delle aggressioni nei confronti degli agenti basta a sfatare la credenza che il carcere sia il luogo più sicuro. L’Arginone è un esempio di concentrazione delle sofferenze del mondo: "Dove la ’promiscuità forzata’ di detenuti troppo diversi tra loro – spiega il segretario generale del Sappe Giovanni Battista Durante – mina la sicurezza di chi lavora all’interno della struttura. Malati psichiatrici, persone detenute al 41 bis, tossicodipendenti e un’umanità varia, tutti ammassati nello stesso luogo. Basta questo a far capire quanto sia ingestibile la situazione. Le ultime due aggressioni subite pochi giorni fa da due poliziotti penitenziari e da una dottoressa presa a calci, sono uno dei tanti esempi di ciò che accade". Durante porta avanti da tempo la sua battaglia per rivedere l’organizzazione degli istituti: "Vanno differenziati in tre tipologie: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata. Va poi rivisto il sistema delle celle aperte e della vigilanza dinamica: chi si comporta bene deve usufruire dei benefici, ma chi si comporta male deve sottostare al regime chiuso almeno per sei mesi, finché non dimostra di avere cambiato la propria condotta".

I detenuti violenti, secondo Durante, vanno rinchiusi: "Il personale non può continuare a prendere schiaffi, pugni in faccia e calci". Il tempo dello studio è finito, il dipartimento delle carceri prenda posizione per imprimere una svolta: "Va cambiata l’organizzazione e va decisa la sorte dei malati psichiatrici – prosegue Durante –. Hanno bisogno di sezioni specifiche dove ci sia uno psichiatra. Serve quindi che vengano coinvolte le Ausl. Lasciare i malati psichiatrici insieme agli altri detenuti, significa alimentare il disordine. La salute mentale va trattata in accordo con l’Ausl, perché ci vuole il personale medico e paramedico in un numero sufficiente". Durante ammette che il nuovo Governo sta facendo la sua parte: "Per la prima volta qualcuno ha manifestato interesse nei confronti della polizia penitenziaria, con la volontà, attraverso la legge di bilancio, di assumere mille unità. Ma non basta. Veniamo da anni di abbandono da parte della politica". Solidarietà agli agenti aggrediti da parte del civico Francesco Carità: "La situazione alla casa circondariale di Ferrara è gravissima, bisogna porre rimedio nell’immediato. Vittima di una delle ultime aggressioni un assistente capo di 58 anni di grande esperienza, il quale purtroppo ha riportato serie conseguenze secondo il pronto soccorso di Cona. Serve la riorganizzazione della pianta organica, con un aumento di 40 unità". Anche il Sulpl, il sindacato unitario lavoratori polizia locale, si schiera dalla pare degli agenti del carcere: "In queste aggressioni non possiamo che vedere una mancanza di tutele, di adeguamento normativo e, soprattutto, serve l’immissione di nuovo personale. Carenze che non vediamo soltanto nel carcere, ma che riguardano purtroppo tutti i corpi di polizia locale".