"Carife, indennizzi agli azzerati: il governo agisca"

Appello dell’Associazione degli ex-azionisti ed ex-obbligazionisti della Cassa di Risparmio: "Mantenere le promesse elettorali"

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Chiusa definitivamente la fase di insediamento e la distribuzione degli incarichi ministeriali e la definizione delle commissioni parlamentari, avviata quindi a pieno regime l’attività governativa, tornano al pettine i nodi economici ferraresi che solo momentaneamente erano passati in secondo piano. Primo fra tutti il tema dei risarcimenti agli ex azionisti ed ex obbligazionisti Carife azzerati.

Sull’argomento è tornato con voce forte l’associazione ’Amici della Carife’ aderendo ad un documento delle associazioni di risparmiatori e associazioni dei consumatori, spedito proprio ieri, al Governo e a tutti i deputati e senatori dei territori interessati dalla cancellazione degli istituti bancari. Nella lettera inviata inoltre al Presidente del Consiglio dei ministri e al ministro dell’economia, oltre a fare la cronistoria delle vicende del fondo indennizzi risparmiatori (FIR) che ha già distribuito un piccolo indennizzo (il 30% del prezzo di acquisto per gli azionisti) ad una parte dei 32 mila azzerati della ex Carife, si elencano gli interventi ancora in attesa di realizzazione.

Secondo gli Amici della Carife, "il FIR ha una dotazione di 1575 milioni a favore degli azzerati di sei banche ma ne restano ancora da distribuire circa 500 milioni". Per tale motivo, le associazioni dei risparmiatori già componenti della cabina di regia istituita presso il Ministero dell’economia e delle finanze ai fini dell’elaborazione della legge in materia di indennizzi ai risparmiatori, "forti delle rassicurazioni fornite in campagna elettorale dai rappresentanti dei partiti e dei movimenti politici", invitano il Governo appena insediatosi e la politica tutta "a portare a termine il lavoro iniziato nel 2018: intervenire presso Consap Spa al fine di velocizzare e portare a termine l’esame delle domande di accesso al FIR ad oggi ancora in fase di istruttoria, procedendo quindi alla corresponsione dell’indennizzo; intervenire al fine di dirimere la situazione di quei risparmiatori che hanno commesso errori in ordine alla dichiarazione circa il proprio patrimonio e reddito, non venendo, per ciò solo, ammessi alle prestazioni del fondo, oppure ottenendo un indennizzo inferiore rispetto a quanto previsto per legge".

"Stabilire che la somma residua pari a circa 500 milioni venga distribuita, terminato l’esame delle domande di accesso al fondo, ad oggi ancora in fase di istruttoria, tra i risparmiatori che hanno avuto accesso al Fir; intervenire poi in via legislativa per risolvere la situazione di quei risparmiatori la cui domanda al fondo e’ stata rigettata poiché gli stessi risparmiatori avevano già percepito, all’esito di procedimento avanti il giuri’ bancario, un indennizzo pari a quello che sarebbe stato riconosciuto all’esito del Fir, ed infine convocare il tavolo tecnico, in precedenza istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, allo scopo di affrontare i temi di cui alla presente missiva ed altre varie ed eventuali questioni in tale materia".

Lauro Casoni