Carife, chieste nove condanne per l’aumento di capitale da 150 milioni

Due invece le assoluzioni per Govoni e Nanni. "Disattesa la gestione sana e prudente richiesta da Bankitalia"

Il pm Barbara Cavallo durante la requisitoria durata 4 ore e mezza. Accanto a destra il collega Stefano Longhi

Il pm Barbara Cavallo durante la requisitoria durata 4 ore e mezza. Accanto a destra il collega Stefano Longhi

Ferrara, 11 gennaio 2019 - La resa dei conti è arrivata. La procura ha chiesto nove condanne e due assoluzioni degli 11 imputati (una dodicesima posizione era stata stralciata), accusati della malagestio nell’aumento di capitale 2011 da 150 milioni di Carife.

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Per Paolo Govoni (ex dirigente di Carife Sei e oggi presidente della Camera di Commercio) e Teodorico Nanni (ex Banca di Credito di Romagna). Diversa invece la richiesta per gli altri, a partire da Sergio Lenzi e Daniele Forin, ex presidente e direttore generale, Davide Filippini e Michele Sette (già direttori di Finanza e Bilancio), Michele Masini (Deloitte & Touche), Spartaco Gafforini, Germano Lucchi, Maurizio Teodorani e Adriano Gentili di Banca Valsabbina e Caricesena.

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«Disattesa – ha spiegato ripetutamente il pm Barbara Cavallo nelle quattro e mezza di requisitoria. A seguire il collega Stefano Longhi – la sana e prudente gestione richiesta da Bankitalia alla Cassa di Risparmio. L’aumento di capitale non ha rafforzato la dotazione patrimoniale della banca ma è stato solamente fittizio». Lunedì si replica con le discussioni delle difese e delle parti civili.