Carife, protesta alla Leopolda

Un risparmiatore ‘sferza’ Padoan: "Caro ministro, Ferrara meritava di essere trattata in modo più degno"

Alla Leopolda manifestanti coinvolti nell’affaire  delle quattro banche tra cui c’è la Carife

Alla Leopolda manifestanti coinvolti nell’affaire delle quattro banche tra cui c’è la Carife

Ferrara, 14 dicembre 2015 - C’era anche una rappresentanza di ferraresi, ieri a Firenze, nella protesta davanti alla convention del Pd alla Leopolda. E uno di loro, Mirko Tarroni, ha fatto parte del gruppo ristretto ricevuto dal ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan. Il gruppo dei manifestanti non era foltissimo, ma molto motivato: trenta fra uomini e donne, coinvolti nell’affaire Carife, Banca Etruria, Banca Marche e CariChieti. Si sono presentati con la determinazione di superare il folto cordone di polizia, che li ha bloccati alcune decine di metri prima di Porta a Prato. «Vogliamo andare alla Leopolda, parlare con Renzi, chiedere spiegazioni», hanno detto.

Tra i manifestanti anche Franco e Mirko Tarroni (quest’ultimo, già protagonista della recente assemblea al centro sociale Rivana Garden). Sono partiti ieri mattina presto, poco dopo le sette da Ferrara per arrivare nel capoluogo toscano. Un padre e un figlio, accomunati dallo stesso destino: quello di aver fatto gestire i propri risparmi a promotori «pronti a tutto», dicono. Franco ha 64 anni, suo figlio Mirko 40. «Sono un piccolo artigiano e ho perso 14mila euro dei circa 35mila investiti – racconta Franco con la voce che tradisce l’emozione –. Sono oltre 40 anni che sono cliente di quella filiale della mia città. Conoscevo tutti, dal direttore all’ultimo degli assunti. Li consideravo brave persone. Ho sempre chiesto investimenti sicuri, anche a fronte di scarse rendite. Non importava. Era fondamentale, al contrario, avere la certezza di poter ritrovare il capitale iniziale intatto».

Due settimane fa l’amarissima sorpresa. «Ho perso 14mila euro. È una sensazione grave, sia per il danno economico, che per la consapevolezza di essere stato raggirato. Ci si sente traditi, umiliati». Come ha scoperto cosa stava succedendo? «Per puro caso – interviene Mirko –. Nessuno ci aveva telefonato, nemmeno per dirci che c’era qualche problema. Poi, un giorno, ho comprato il giornale. Io sono molto tifoso della Spal e volevo vedere se erano state pubblicate le foto della nostra coreografia. In quel momento ho capito cosa stava succedendo. Io ho perso solo, si fa per dire, 4500 euro. Ma sono stato fortunato. Avevo firmato il rogito per la mia casa da pochi mesi e avevo, ovviamente, usato i miei risparmi per quel tipo di investimento. È stata la mia salvezza».

Come detto, Mirko è stato fra i quattro rappresentanti dei risparmiatori del comitato ‘Vittime del Salvabanche’, ricevuti dal ministro Padoan. «Gli ho evidenziato che per Ferrara c’era già una soluzione alternativa, e che la nostra realtà poteva e doveva essere trattata dunque in modo diverso – spiega il giovane, al rientro in città –. Purtroppo non ho ricevuto, dalla sua risposta, una sensazione positiva. I giochi sembrano chiusi, e il danno enorme. Ed allora l’ho salutato chiedendogli di dire a Renzi che le sofferenze che ora patiscono i risparmiatori, le proverà anche il suo partito».