Caritas, timori per l’arrivo del freddo "Pacchi alimentari già al limite"

L’intervista al direttore Paolo Falaguasta che traccia il quadro drammatico in vista dell’inverno imminente "Mi aspetto tante richieste dai nostri utenti. Anche per noi, però, le maggiori spese sono un problema"

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di Federico Di Bisceglie

Per il momento alla mensa della Caritas diocesana i numeri sono più o meno quelli di sempre. Ciò che è destinato ad aumentare, a causa dei forti incrementi legati ai prezzi delle bollette, sono le persone che chiederanno da un lato un contributo economico per far fronte alle maggiori spese, dall’altro coloro che chiederanno di usufruire del servizio ’Pacco alimentare’. In entrambi i casi, la struttura rischia di andare in forte sofferenza. E, nella sua conversazione col Carlino, il direttore della Caritas Paolo Falaguasta spiega perché.

Falaguasta, al momento quante sono le persone che usufruiscono della distribuzione dei pacchi di cibo?

"Sono circa 1.200 persone, per un totale di 450 nuclei familiari. Già con i numeri attuali, il servizio è al limite delle sue capacità. Con l’incremento che prevediamo, determinato dal caro bollette, faremo davvero fatica".

Perché?

"Organizzare il servizio di distribuzione dei pacchi alimentari ha un senso nella misura in cui si consegnano alle persone quantitativi di cibo che consentono loro di tirare avanti almeno un po’. Se dovessimo togliere qualcosa da questi pacchi forniremo agli utenti un servizio non completo e scadente. A quel punto non avrebbe senso farlo".

Logisticamente è un servizio complesso da organizzare?

"Si tratta solo di gestire i flussi di persone che li vengono a ritirare. Fortunatamente, vengono tutti in autonomia, in sede, a ritirare i pacchi alimentari".

Che tipo di copertura ha?

"Essendo noi un organo legato alla Diocesi, copriamo in realtà tutto il territorio provinciale. Dal centro storico, passando per le frazioni, i paesi e poi giù fino a Comacchio".

Si aspetta un incremento di richieste anche in termini di sovvenzioni economiche?

"Assolutamente sì. E anche questo sarà un problema. Dipenderà molto dall’entità dei rincari. Non possiamo arbitrariamente decidere di aiutare un nucleo a scapito di un altro. In più, c’è un altro problema".

A cosa fa riferimento?

"Le bollette rincarate sono arrivate anche a noi. Per cui c’è anche questo aspetto da tenere in considerazione. Le risorse da cui attingiamo, in fondo, sono sempre le stesse. E se quelle, in partenza, sono più basse perché erose dai rincari energetici, faremo ancor più fatica ad aiutare i nuclei familiari in difficoltà".

A oggi, però, non avete registrato segnali preoccupati.

"Per il momento sta procedendo tutto in maniera abbastanza regolare. Va detto, comunque, che per il momento il clima ha aiutato. E dunque probabilmente le grosse impennate di costi sulle bollette energetiche devono ancora arrivare in maniera massiccia".

Cosa teme di più?

"L’inverno. Con l’arrivo della stagione fredda i problemi si acutizzano. E quello delle bollette rischia veramente di creare lacerazioni profonde. Per questo dico che fino a ora il clima ha parzialmente aiutato. Ma quando c’è da accendere il riscaldamento, con i prezzi di mercato attuali a cui viene venduto il gas, saranno guai seri".