Partiamo dal lavoro: quali le sue proposte?
"Il primo impegno è quello a difesa del lavoro - risponde Carlotta Gaiani, assessore a Cento e candidata alle regionali con il Pd - : non possiamo accettare che dalla sera alla mattina si decida di lasciare a casa centinaia di persone. Su questo saremo sempre a fianco delle lavoratrici, dei lavoratori e delle loro famiglie. Più in generale, al nostro territorio serve un vero e proprio progetto di reindustrializzazione che deve vedere l’attivazione di strumenti specifici da parte di Regione e Governo".
La sanità resta uno dei fronti più caldi di questa campagna elettorale. Lei è assessore a Cento, realtà nella quale proprio i presidi sono stati al centro di polemiche. Cosa c’è da rivedere nel modello Emilia-Romagna e cosa funziona?
"La priorità è la difesa della sanità pubblica, accessibile a tutti: lo ha detto con forza Michele de Pascale nei giorni scorsi a Cento, ribadendo che su Ospedale e Pronto soccorso si continuerà a investire. Purtroppo la destra continua a dire falsità, fa solo propaganda senza affrontare i problemi reali, a partire dalla mancanza di finanziamenti decisa dal governo Meloni. La sanità emiliano-romagnola è tra le migliori in Italia, vengono in tanti da altre regioni per curarsi, ma non ci nascondiamo le difficoltà, prima fra tutte il problema delle liste d’attesa. Occorrono più medici e operatori sanitari, e bisogna insistere su tutto quello che porta la cura della salute vicino alla cittadinanza con un’attenzione al tema dell’invecchiamento e della non autosufficienza sulla quale la Regione sta già investendo molto".
In queste settimane lei ha girato nel territorio visitando soprattutto le imprese. Quali esigenze le hanno manifestato?
"Due su tutte: sfoltire le procedure, semplificare le normative e continuare a garantire il ruolo delle rappresentanze imprenditoriali nei tavoli regionali che contano. Accanto a questi, la necessità di infrastrutture che velocizzino i collegamenti stradali e ferroviari, una semplificazione delle norme che riguardano la manodopera immigrata, il tema dell’abitazione. Bisogna fare fruttare appieno l’opportunità offerta dalla Zona Logistica Semplificata che nell’Alto Ferrarese vede coinvolta Bondeno".
Come immagina il rapporto tra la Regione e gli enti territoriali di piccole dimensioni?
"La Regione deve continuare a dialogare intensamente coi sindaci e coi territori, che sono in prima linea nel rapporto coi cittadini. È questo il valore aggiunto del modello Emilia-Romagna. Conosco molto bene le problematiche ma anche le potenzialità delle nostre realtà. Vista la mia formazione, che tiene insieme competenza professionale giuridica ed esperienza da amministratore come assessora al bilancio del Comune di Cento, che per dimensione è secondo solo a Ferrara, sono convinta di potere rappresentare con forza, se eletta, i nostri bisogni".
Quale potrebbe essere il contributo del Ferrarese se dovesse vincere de Pascale?
"C’è un tessuto imprenditoriale importantissimo fatto di piccole, medie e piccolissime aziende che operano nei comparti più svariati, dal manifatturiero all’agricoltura, dall’agroalimentare ai servizi, alla gastronomia e all’artigianato di pregio, alla cultura al turismo ambientale. Fare pesare queste realtà più di quanto fatto finora non potrà che portare un valore aggiunto al governo di questa regione".
f. d. b.