Caro bollette, imprese al collasso "Ecco le nostre proposte al prefetto"

Cna incontrerà Argentieri per illustrargli i gravissimi problemi che stanno attraversando le aziende. Nel mirino il caro bollette. "Gli illustreremo alcune nostre idee per affrontare la difficile situazione"

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di Lauro Casoni

Cosa accadrà alle imprese ferraresi tra la fine del 2022 e l’inizio del 2023? Come affronteranno il caro energia? Assumeranno, faranno investimenti, avranno un incremento o una diminuzione del fatturato? Sono alcune delle domande del sondaggio che la Cna provinciale ha rivolto ai propri associati nelle ultime settimane allo scopo di programmare le future iniziative.

Le risposte di circa 250 imprese associate non sono tardate ad arrivare e non brillano per ottimismo. "Nei primi sette mesi di quest’anno il costo dell’energia per le imprese è aumentato del 300-400% – hanno spiegato ieri i dirigenti dell’associazione di rappresentanza degli artigiani ferraresi – a seconda dei contratti applicati. Il dato emerge dal raffronto con i costi del 2019, e risulta dai calcoli effettuati per la presentazione delle istanze di credito d’imposta".

"Il raffronto con il sondaggio, che chiedeva di raffrontare i costi delle bollette attuali con quelli del 2021, dimostra – sottolinea il direttore Diego Benatti – che i rincari reali sono addirittura più elevati di quanto riferito dalle imprese". "La Cna ha ricevuto decine di chiamate al giorno da imprenditori di ogni settore, - continua sempre Benatti - angosciati per i continui rincari di bollette, materie prime e forniture. La capacità di resistenza del sistema impresa è agli sgoccioli: superare una situazione in cui si lavora senza margini di guadagno è sempre più difficile. Si rischia un lockdown produttivo: molte imprese si chiedono se sia conveniente restare aperte e continuare a produrre. Per questo non è più possibile attendere ed è necessario varare provvedimenti più incisivi di quelli messi in campo fino ad ora".

"Per prima cosa Cna Ferrara ritiene necessario bloccare il processo di liberalizzazione – sottolinea Amelia Grandi, responsabile del settore economico di Cna Ferrara – che porterebbe dal primo gennaio prossimo alla fuoriuscita di oltre due milioni di microimprese dal mercato tutelato che, soprattutto nelle ultime settimane, ha rappresentato un’ancora di salvezza rispetto alle inefficienze di un mercato libero non concorrenziale. Il percorso di liberalizzazione dei mercati elettrico e gasiero, iniziato anni orsono, mostra gravi carenze. Lo dimostrano, in questa fase, le situazioni di speculazione a monte e a valle del processo di vendita e di approvvigionamento energetico che si traducono non solo in prezzi alti ma, nei casi più gravi, addirittura in carenza di offerta".

"Vi sono poi imprese energivore, anche nella nostra provincia, - continua la Grandi - che si sono viste arrivare lo ‘switch out’ dal fornitore e non riescono a trovarne un altro se non in cambio di depositi cauzionali di decine e decine di migliaia di euro. Si dovrebbero confermare i crediti d’imposta previsti ma, contemporaneamente, consentire una rateizzazione a lungo termine delle bollette che le imprese riceveranno in questi mesi. Le rateizzazioni attualmente praticate dai fornitori non consentono infatti di dilazionare i costi nel lungo periodo".

Altro tema cardine nelle proposte di Cna che verranno presentate domani al Prefetto di Ferrara, e’ il teleriscaldamento: "A livello locale Cna apprezza lo sforzo delle Istituzioni per contenere i costi del teleriscaldamento in città - ha chiarito il Presidente provinciale Davide Bellotti - ma e’ necessario un intervento dell’Autorità di regolazione per ‘Energia reti e ambiente’ per inserire il teleriscaldamento in un sistema di regolazione nazionale che consenta sia l’introduzione di un sistema di tariffazione aderente ai costi effettivi del servizio che l’inserimento a pieno titolo del teleriscaldamento nel sistema di sconti fiscali previsti per le altre fonti energetiche".