Caro bollette, lavorare dall’abitazione pesa come un bimestre in più

I consumi per tre persone aumentano notevolmente fino a un diciannove per cento in più

In molti si chiedono se lo smart working vincerà la sfida del caro bollette. Secondo, infatti, una simulazione di Altro consumo per chi lavora da casa cinque giorni alla settimana l’incremento della spesa elettrica varia da 298 euro a 323 euro l’anno. L’aumento è di 476 euro per il gas. Dunque, se sommiamo tutti i kWh in più, nel caso della casa di due persone, si ha una bolletta che, a fine anno, conterà 433 kWh in aggiunta, passando da 1.900 a 2.333. L’incremento è del 23% per cento. A Ferrara, per questi motivi, in molti stanno già rinunciando allo smart working. Si parla di circa 250 persone che alla luce dei rincari preferiscono stare in ufficio e tenere spento, per buona parte della giornata, il riscaldamento in casa. È chiaro che si parla di lavoratori che non devono affrontare lunghi viaggi in auto, se no scatterebbe anche la riflessione sul caro carburante. Di certo il lavoro da remoto sta attraversando una fase di passaggio, innescata non solo dal tema costi, è in atto infatti una riflessione più strutturale all’interno del mondo risorse umane. Il punto fermo di questo ragionamento è che, se un tempo stipendio, carriera e un buon clima interno erano importanti quando si valutava l’offerta di un posto di lavoro, oggi invece sembra contare di più la possibilità di lavorare in modo flessibile.

E se sa una parte il dipendenti non si identifica più nella propria azienda, dall’altra lo stesso datore di lavoro guarda con interesse ai risparmi: è stato stimato che con due giorni di smart working alla settimana, un’azienda risparmia circa duemila euro l’anno per ogni lavoratore. Ci sono imprese che lasciano a casa i lavoratori (perlopiù impiegati) dal venerdì alla domenica, perché in questo si crea un risparmio maggiore dal punto di vista della luce e del gas. Nel caso, poi, lo smart working prevedesse la permanenza in casa di tre persone, i costi lievitano ancora: se consideriamo un consumo iniziale pari a 2.700 kWh, l’aggiunta dei consumi fa registrare un incremento dei kWh del 18% circa. Si tratta di 473 kWhin più, che fanno passare la stima della spesa annua da 1.726,6 euro annui a 2.049euro circa. In percentuale significa un aumento del 19 per cento. In termini pratici,è come se la famiglia di tre persone pagasse un bimestre in più.