Caro carburanti Ferrara, "è una truffa?". Confartigianato sporge querela

Il segretario dell’associazione Cirelli ha formalizzato una denuncia contro ignoti alla Procura di Ferrara. "Le nostre aziende rischiano il default, i costi sono insostenibili. Valutiamo di costituirci parte civile"

Un automobilista fa rifornimento (foto generica d’archivio)

Un automobilista fa rifornimento (foto generica d’archivio)

Ferrara, 20 marzo 2022 - Una querela contro ignoti per verificare la sussistenza di profili penali nei rincari che i costi del carburante stanno registrando in queste ore. L’ha depositata questa mattina (sabato), proprio in occasione della festa di San Giuseppe Artigiano patrono di riferimento della categoria, alla procura della Repubblica, il segretario provinciale di Confartigianato Ferrara Paolo Cirelli. Parallelamente alla querela, il rappresentante dell’associazione di categoria ha formalizzato un esposto – per le stesse ragioni – all’autorità Garante della concorrenza e del mercato. "L’incremento dei costi degli idrocarburi – si legge nel documento – e la conseguente impennata dei costi d’acquisto dei carburanti presso i rifornimenti della Provincia, hanno determinato e continuano a causare effetti travolgenti sul costo della vita e sui costi di produzione di molte imprese".

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La querela depositata da Confartigianato è finalizzata dunque a verificare la presenza di "eventuali speculazioni illecite in danno della cittadinanza tutta, comprensiva dei consumatori e dei pensionati che nella famiglia Confartigianato trovano un riferimento oltre che del comparto imprenditoriale e in special modo di quello artigiano, che subisce il maggior danno dai fatti che di seguito si andranno ad illustrare con effetti ancora imprevedibili, ma certamente dannosi, sull’intera economia nazionale". Il segretario di Confartigianato, tra le altre argomentazioni sulle quali si incardina la denuncia, fa presente che "l’effetto dei rincari sull’inflazione e sui bilanci delle aziende, prime tra tutte quelle del settore dei trasporti – si legge nel documento – costringe centinaia di operatori economici a una seria meditazione circa la convenienza dell’attività d’impresa che, in special modo per gli imprenditori artigiani, induce a ragionare sulla possibilità d’interrompere l’attività produttiva per evitare di lavorare in perdita come unico rimedio per evitare il rischio di default e quindi il fallimento". La percezione della ingiustizia di tali rialzi, secondo il numero uno di Confartigianato "impone la necessità di interventi urgenti, giustificati dalle affermazioni, tra gli altri, anche del Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, che alimentano il sospetto d’intenti speculativi celati dietro all’allarmismo generato dagli eventi bellici che coinvolgono Russia ed Ucraina".

Non meno eloquenti le quotazioni del greggio evidenziano che mentre il barile, partito da 87 euro, ha raggiunto un picco di 118 euro il 7 marzo per poi ritracciare sotto i 100, il prezzo dei prodotti raffinati sulla piazza del Mediterraneo (quotazione Platts Cif Med) ha sfondato ogni record con la benzina schizzata del 17% a 0,77 euro al litro e il gasolio al valore inaudito di 0,8 euro per litro, +29,6%, con un picco di addirittura 1,1 euro l’8 marzo, percentuali in costante aumento. "Quotazioni – chiude Cirelli - senza precedenti per gli addetti ai lavori che restano comunque ben lontane dagli oltre 2 euro al litro che in questi giorni gli automobilisti sborsano per un pieno". I reati per i quali il segretario di Confartigianato ha formalizzato la denuncia sono truffa e aggiotaggio. L’associazione, peraltro, si riserva di costituirsi parte civile nell’ambito di un eventuale processo.

re. fe.