FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Carte fasulle per i permessi. Crolla l’associazione, si va a processo per falso

Il giudice fa cadere l’accusa più pesante, raffica di capi di imputazione prescritti. Tra gli imputati l’assessore e commercialista Bizzarri: "Ho agito correttamente".

Nell’inchiesta della Finanza finirono 47 persone, tra cui il commercialista e numerosi cittadini stranieri

Nell’inchiesta della Finanza finirono 47 persone, tra cui il commercialista e numerosi cittadini stranieri

Approda a processo con un ‘carico’ molto più leggero la vicenda giudiziaria relativa al presunto giro di documenti falsi al fine di far ottenere il permesso di soggiorno a cittadini stranieri. L’udienza preliminare di ieri, oltre ad aver dichiarato prescritta buona parte dei capi di imputazione e aver riqualificato il reato di falso ideologico in falso semplice, ha visto crollare l’accusa più pesante, quella di associazione a delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, contestata a tre persone finite sotto la lente della procura. Nel complesso, gli imputati erano 47. Le figure ritenute di spicco sono Ennio Bizzarri, noto commercialista e assessore a Vigarano, Marco Benati, rappresentante di una società di elaborazione dati e Janvier Bienvenu Mbe Mbe, collaboratore dello studio professionale. Le altre posizioni sono quelle dei migranti che, di volta in volta, avrebbero ottenuto il permesso di soggiorno attraverso i presunti documenti fasulli. Secondo l’impianto accusatorio, il commercialista avrebbe pianificato l’istituzione di società create per far apparire i presunti falsi redditi necessari a far ottenere i documenti ai migranti, mentre Benati e Mbe Mbe curavano la falsificazione dei documenti e procuravano nuovi clienti.

In aula. Ieri mattina le parti hanno discusso davanti al giudice dell’udienza preliminare Danilo Russo. La sentenza, come anticipato, ridimensiona il castello accusatorio. Per prima cosa, il giudice ha dichiarato il non luogo a procedere per l’accusa di associazione a delinquere nei confronti dei tre principali imputati (difesi dagli avvocati Sabrina Guelfi, Apollinare Nicodemo, Simona Maggiolini e Marcello Vescovi). In seconda battuta, ha riqualificato l’ipotesi di falso ideologico in falso semplice, cambiamento che ha ‘ristretto’ anche i paletti dell’estinzione per decorrenza dei tempi. Alla luce di questo mutamento, il gup ha disposto il non luogo a procedere per prescrizione per tutti i capi di imputazione relativi a fatti avvenuti tra il 2014 e il 2017. Rimangono in piedi dunque soltanto quelli tra il 2018 e il 2021 limitatamente all’accusa di falso semplice, per i quali è stato disposto il rinvio a giudizio degli imputati coinvolti, cioè Bizzarri, Benati, Mbe Mbe e alcuni stranieri. La prima udienza dibattimentale è fissata per il 21 ottobre davanti al giudice Sandra Lepore. "Sono stato accusato di essere il deus ex machina di un’associazione a delinquere finalizzata al rinnovo illecito di permessi di soggiorno – ha commentato Bizzarri a fine udienza –. Per molti ero già un colpevole, un farabutto. Finalmente, un giudice ha accertato che non è mai esistita alcuna associazione a delinquere. Resta ora da dimostrare la correttezza del mio operato nella redazione dei documenti prodotti, e che quanto mi viene contestato riguarda in realtà la base stessa della nostra professione: operare sulla documentazione ricevuta, senza la possibilità né gli strumenti per verificarne la veridicità. Andrò a processo con la serenità di poter finalmente parlare, perché a volte si può essere accusati senza nemmeno avere la possibilità di chiarire la propria posizione". Soddisfatti anche i difensori del commercialista. "Ora – così l’avvocato Guelfi – dimostreremo l’infondatezza della contestazione".