’Carteggi tedeschi’. Per la prima volta apre l’archivio privato di Levi

Si apre per la prima volta lo scrigno dell’archivio privato di Primo Levi grazie al progetto di ricerca LeviNeT (acronimo di The German Network: Primo Levi’s correspondence with german readers and intellectuals) coordinato dal dipartimento di studi umanistici dell’Università di Ferrara in collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo Levi di Torino. Il progetto è stato selezionato tra più di 4000 proposte dall’European Research Council e ha ottenuto un finanziamento di 1 milione di euro. Al centro della ricerca, i carteggi scambiati con interlocutori tedeschi e germanofoni, e l’obiettivo di realizzare una inedita edizione open access online. "I ‘carteggi tedeschi’ sono un patrimonio documentario di enorme importanza, e rappresentano un tentativo unico di "capire i tedeschi", come Levi stesso scrisse, e interrogarsi su un evento storico di portata tragica enorme come quello dell’universo concentrazionario e dello sterminio" spiega Martina Mengoni, ricercatrice dell’Università di Ferrara e coordinatrice dello studio. Nel portale open access sarà ricostruita la mappatura integrale del carteggio in 4 lingue, con timeline, mappe, visualizzazioni grafiche e itinerari tematici. "Il Dipartimento di Studi Umanistici è coinvolto in molteplici progetti di ricerca di caratura europea, ma quello della dott.ssa Mengoni è il nostro primo programma Etc Starting Grant. Si tratta di un importante traguardo di cui sono orgoglioso. Voglio sottolineare il rafforzamento di una delle aree, quella dell’Italianistica di Unife, che è fra le più produttive e riconosciute nel panorama internazionale", afferma il professore Paolo Tanganelli, direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università. Il Centro Studi Primo Levi di Torino si occuperà di fornire consulenza bibliografica, materiali d’archivio e di supervisionare l’organizzazione di una grande mostra, Primo Levi europeo.