REDAZIONE FERRARA

Cartelli, autisti e pass. L’Agribus è pronto per la prima uscita

La Valle: "Si parte". Simoni: "Nel 2026 soldi da Roma"

La Valle: "Si parte". Simoni: "Nel 2026 soldi da Roma"

La Valle: "Si parte". Simoni: "Nel 2026 soldi da Roma"

C’è anche il cartello sul parabrezza, verde e giallo il colore dei campi. Autisti e pass, adesso è davvero tutto pronto. "Il primo Agribus Ferrara", può partire dice con orgoglio Mimma La Valle, la titolare dell’impresa di trasporti, 30 anni di storia. E mostra la scritta in stampatello. Si stanno curando gli ultimi dettagli nel piazzale dove i mezzi sono già pronti, schierati. A bordo saliranno 150 braccianti, direzione campi e legalità. Non si paga, almeno in questo primo periodo di sperimentazione dal 16 giugno al settembre. Poi si vedrà.

Luca Simoni è il direttore dall’Ente bilaterale agricolo provinciale Favlaf-Ebat, organismo che rappresenta il mondo delle coop (Lega Coop Estense e Confcooperative) e quello dei lavoratori. Spiega: "Il progetto doveva partire, quindi abbiamo deciso senza alcuna esitazione di finanziarlo. Di stanziare i fondi perché questo sogno diventasse una realtà". Sul tavolo quei 125mila euro che hanno consentito di accendere i motori. "Per quest’anno, per questo periodo ci abbiamo pensato noi – precisa – dal prossimo anno dovrebbero arrivare i fondi del ministero dell’Interno, c’è una capitolo ad hoc proprio per queste iniziative, per progetti che favoriscono al legalità, contro lo sfruttamento". La domanda a Roma è già stata inoltrata. Nel 2026 quindi si cambia.

Intanto le corriere sono pronte ad ingranare la marcia. Le linee sono tre. Linea 1 (rossa), Portomaggiore - Ostellato - San Giovanni - circa 30 chilometri, indicativamente ci vorranno 35 minuti per arrivare tra i filari. Linea 2 (blu) Portomaggiore - Lagosanto - Codigoro (Abbazia Pomposa). La più lunga, circa 50 chilometri, tempi di percorrenza 55 minuti. Linea 3 (gialla) Portomaggiore - Masi Torello. La tratta è di 25 chilometri, circa 25 minuti. La capacità complessiva giornaliera è di 150 persone. La linea collega hub (stazioni ferroviarie) e i centri aziendali delle imprese partecipanti. Le fermate sono caratterizzate da tabelle che indicano il logo del servizio. Per accedere al servizio, gli utenti dovranno esibire un cartellino di riconoscimento (il pass) rilasciato dall’ente bilaterale agricolo provinciale Favlaf-Ebat. I pass, caratterizzati dal logo del progetto ed un codice identificativo e un Qrcode, potranno essere compilati sul lato disponibile dall’azienda, con l’indicazione della denominazione aziendale e del nominativo del lavoratore o della lavoratrice.

La tesserina è caratterizzata da un elemento colorato che identifica la linea e permette all’utente di identificare subito il mezzo da utilizzare. "Abbiamo già svolto per le aziende agricole servizi simili, trasportato i braccianti", dice Paolo Pastorello, amministratore delegato La Valle. In prima fila le aziende agricole, quella di Nino Rocchi, Alice Naldi, la società Corte Roma (stazione di Ostellato), Fri-El Green House (San Giovanni), Vivai Mazzoni, Salvi Vivai. Protagonisti i lavoratori che lunedì – la luce dei fari ad illuminare la notte, un flash negli occhi dei caporali – saliranno a bordo, il viaggio della legalità può cominciare.

m. b.