VALERIO FRANZONI
Cronaca

Casa della comunità, passo avanti nelle cure

É stato attivato l’ambulatorio proprio per proseguire la terapia oncologica il più vicino possibile a casa.

Nicoletta Natalini, direttrice generale delle Aziende sanitarie ferraresi «Questo servizio testimonia la vicinanza dell’azienda alla popolazione»

Nicoletta Natalini, direttrice generale delle Aziende sanitarie ferraresi «Questo servizio testimonia la vicinanza dell’azienda alla popolazione»

Alla Casa della Comunità di Comacchio è stato attivato l’ambulatorio per proseguire la propria terapia oncologica il più vicino possibile a casa. Questo, grazie al progetto "On Connect" diretto dal dottor Guido Margutti, responsabile dell’Unità operativa oncologia territoriale. Il progetto si inserisce nella "Rete oncologica ed emato-oncologica dell’Emilia-Romagna" ed è possibile grazie alla collaborazione con il Dipartimento di Cure primarie e degli Infermieri di famiglia e di comunità. "On Connect" è pensato per dare ulteriore sviluppo all’oncologia di prossimità, estendendo i trattamenti oncologici anche in Case e Ospedali di Comunità, fino al domicilio dei pazienti. "A Comacchio abbiamo una Casa della Comunità grande, estremamente attrezzata – sottolinea Nicoletta Natalini, direttrice generale delle Aziende sanitarie ferraresi – e l’aver attivato qui anche questo servizio rappresenta un modo dell’azienda per dimostrare alla cittadinanza quanto tiene a che questa struttura sanitaria funzioni al meglio, e anche l’attenzione verso i singoli pazienti". Sono già una trentina i pazienti che accedono all’ambulatorio di Comacchio, "seguiti da tempo presso i nostri centri – spiega ancora il dottor Guido Margutti –, con necessità che possono essere diverse da altri pazienti oncologici, e per i quali un servizio il più vicino possibile a casa rende anche la tollerabilità alla terapia e l’accoglienza più adeguata". "I presupposti dello sviluppo di un’oncologia territoriale si basano sulla consapevolezza che la lunga storia della malattia oncologica alterna momenti di acuzie, che devono essere obbligatoriamente gestiti all’interno di un ospedale, a lunghe fasi di cronicità, nelle quali deve essere privilegiato un contesto di vita quotidiana, con bassa intensità di cura".

v. f.