FEDERICO DI BISCEGLIE
Cronaca

Case riposo, allarme per le rette: "Anziani, confermare gli sconti". La Regione: "Risorse stanziate"

Il consigliere Gianella (Fd’I): "Gli aiuti agli ospiti in difficoltà economica non sono stati garantiti". L’assessore Conti: "Sforzi per mantenere la qualità dei servizi". I sindacati: "Impegno concreto" .

Il consigliere Gianella (Fd’I): "Gli aiuti agli ospiti in difficoltà economica non sono stati garantiti". L’assessore Conti: "Sforzi per mantenere la qualità dei servizi". I sindacati: "Impegno concreto" .

Il consigliere Gianella (Fd’I): "Gli aiuti agli ospiti in difficoltà economica non sono stati garantiti". L’assessore Conti: "Sforzi per mantenere la qualità dei servizi". I sindacati: "Impegno concreto" .

Sulla sanità e, in particolare, sulle misure regionali per calmierare i costi delle rette delle case di riposo, si consuma un botta e risposta fra maggioranza e opposizione. A sollevare il caso, con un’interrogazione depositata ieri, è il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Fausto Gianella. "Nel 2023 la Regione – spiega il consigliere – ha introdotto un aumento delle rette per le case residenza per anziani: 4,10 euro al giorno. Contestualmente, però, ha previsto un contributo giornaliero per agli utenti con Isee fino a 20mila euro, così suddiviso: 4,10 euro al giorno per Isee fino a 12mila euro e tre euro per Isee tra i 12mila e i 20mila euro. Questa misura, attiva nel 2024, non risulta sia stata confermata per il 2025. Inoltre, risultano esclusi dalla misura gli utenti, comunque ricoverati in case residenza per anziani, non rientranti nei posti accreditati". Per questo l’esponente regionale sollecita l’esecutivo regionale a intervenire, a tutela degli utenti delle fasce più deboli.

Per tutta risposta, arriva la replica dell’assessore regionale al Welfare Isabella Conti. "I 10 milioni messi a disposizione dal bilancio regionale 2024 per la calmierazione delle rette agli utenti in difficoltà economica – risponde Conti al Carlino – sono stati stanziati in seguito agli aumenti legati alla compartecipazione degli utenti che si sono decisi nel corso dello stesso anno. È utile ricordare che le rette in questione erano ferme dal 2015, nonostante un cospicuo aumento dei costi dei servizi determinato dall’inflazione, dagli adeguamenti contrattuali e dalle misure legate al covid. Nonostante questi aumenti la compartecipazione nei servizi accreditati della Regione risulta essere tra le più basse nel contesto nazionale". "Solo poco meno della metà delle risorse messe a disposizione per la calmierazione è stato effettivamente speso, nonostante il lavoro di pubblicizzazione messo in campo dai Comuni e dai gestori", aggiunge l’assessore. Ne risulta che "le risorse non spese sono rimaste nei territori e rimangono destinate agli anziani non autosufficienti: questo comprende l’opportunità per i territori di implementare nuove iniziative di calmierazione".

Sul versante dell’equità, replica sul punto Conti, "la Regione in questo bilancio ha perseguito la scelta politica di ampliare la platea degli utenti ai servizi, aumentando di 750 posti la potenzialità di programmazione di posti in Cra e innalzando il monte ore di assistenza domiciliare". "I nostri sforzi – conclude – sono concentrati sul mantenimento della qualità dei servizi per chi è già utente, ma al tempo stesso siamo proiettati a rispondere a quanti sono fuori dai servizi".

I sindacati su questo tema marciano più o meno uniti. La posizione del segretario Uil, Massimo Zanirato che da tempo si sta occupando di questo dossier è nota da tempo. "Alla Regione – scandisce – chiediamo un impegno concreto a favore dei cittadini, perché in un contesto così delicato in cui le famiglie hanno sempre minore potere d’acquisto, serve un impegno senza tentennamenti. Pur comprendendo che, in virtù dell’aumento dei costi, anche le strutture abbiano delle difficoltà oggettive". Veronica Tagliati, segretaria della Cgil rivendica "il grande lavoro fatto per portare la Regione al tavolo di confronto". "Quello dell’aumento delle spese – prosegue – è un tema molto delicato e, dalla Regione, mi aspetto una mano tesa alle fasce più esposte. Gli anziani e i più fragili in generale devono essere tutelati in tutti i modi: se ci fosse bisogno di un ulteriore confronto su questi temi, noi siamo a disposizione". Dal canto suo Sandra Rizzo, componente della segreteria della Cisl con delega alle politiche sanitarie e socio assistenziali, ha una posizione molto netta. "Lo scorso anno – spiega – sono stati stanziati dieci milioni per far fronte all’aumento delle rette nelle case di riposo. Il tema, però, è che di quelle risorse ne sono rimaste diverse. A questo punto, bisogna capire in che modo investirle queste risorse anche sulla base di quante strutture ne faranno richiesta. In ogni caso, devono essere comunque destinate alla non autosufficienza e al sostegno per gli anziani".