"Caso Alpini, solidarietà ad Alvisi Dimissionata dal Pd"

Caro Carlino,

lo sport più in voga del momento è la diffamazione degli Alpini. Poco importa se hanno dato l’anima durante la pandemia (qualcuno ricorda la loro presenza all’hub vaccinale, in Fiera?). Ora è “politicamente scorretto” difenderli. Ne sa qualcosa Sonia Alvisi, riminese, esponente PD e consigliera di parità in Regione. Dopo il caso sollevato dalla nota della Conferenza delle donne del Pd di Rimini, nei giorni scorsi, sulle segnalazioni di molestie dell’adunata Alpini, che invitava a evitare “toni accusatori e qualunquistici” e chiedeva alle donne di sporgere formali denunce, la coordinatrice, Sonia Alvisi (firmataria della nota) si è dimessa. O meglio “è stata dimessa” dai vertici romani. Le sue affermazioni hanno infatti irritato il segretario Enrico Letta e la leader nazionale delle donne PD, Cecilia D’Elia, che ha sconfessato la dem riminese dichiarando che le argomentazioni della Alvisi “non rispecchiano in alcun modo i nostri orientamenti e le nostre battaglie”. A tali dichiarazioni ha replicato la Alvisi nei seguenti termini: “Ho fatto un comunicato ragionevole in cui sollecitavo le donne che sono state molestate a denunciare le molestie subite. Tutto questo non significa mettersi dalla parte dei molestatori, ma significa anche non accusare tutti gli Alpini di esserlo e significa portare i colpevoli nei luoghi istituzionali della giustizia. Al messaggio è stata data un’interpretazione sbagliata. Non mi spiego questo attacco personale lesivo della mia storia professionale e politica a difesa delle donne”. Desidero, a questo punto, esprimere la mia personale e convinta solidarietà a una donna battagliera e coraggiosa come Sonia Alvisi, emarginata per aver detto cose sensate e ragionevoli ma non in linea con l’attuale atteggiamento ostile agli Alpini e ai loro valori. Mi auguro che anche le donne PD di Ferrara esprimano solidarietà a Sonia Alvisi, fino a ieri stimata e apprezzata e oggi trattata come un’appestata per aver detto ciò che, in coscienza, riteneva giusto.

Mauro Marchetti