Caso Arquà, minoranza al prefetto: "Consiglio, l’attività è congelata"

Nella lettera sottoscritta dai gruppi di opposizione si chiede un incontro al rappresentante del Governo "Operiamo tra tante difficoltà, spregio alle nostre prerogative. Dal presidente Poltronieri inerzia omissiva"

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di Federico Di Bisceglie

L’opposizione rilancia. L’affaire Arquà è solo la punta dell’iceberg di una prassi consolidata che si configura come "inerzia omissiva del presidente del Consiglio Comunale". I capigruppo della minoranza hanno preso carta e penna e hanno scritto al prefetto Rinaldo Argentieri per chiedere un incontro. L’obiettivo è illustrare al rappresentante di Chigi "le difficoltà con le quali sono costretti a operare i gruppi di minoranza". Il primo riferimento della missiva è – manco a dirlo – al caso della consigliera surrogata, poi riabilitata dal Consiglio di Stato. Ciò che i consiglieri eccepiscono è che "dalla pubblicazione della sentenza, i primi giorni di novembre – scrivono – le attività consiliari sono state congelate senza convocazioni di consigli ne di commissioni, eludendo in questo modo l’obbligo di reintegro della consigliera Arquà, ordinato dal Consiglio di Stato". Si può dire quindi che la lettera al prefetto è la concretizzazione della lettura in filigrana che su queste colonne avevamo dato della richiesta avanzata qualche giorno fa, da parte delle opposizioni, di convocare il Consiglio. Succeduta poi da una seconda richiesta di convocare la commissione Sport. Altro nervo scoperto lambito nella missiva. "Lo spregio delle prerogative dei consiglieri comunali di minoranza – scrivono i capigruppo – rappresenta una constante del presidente del Consiglio, come nel caso della richiesta di convocazione della quinta commissione per discutere dei gravi contrasti tra società sportive generati dalla gestione e pianificazione dell’assegnazione delle palestre". C’è spazio anche per il Pug. Punto nel quale traspare la ’mano’ di Roberta Fusari (Azione Civica). "Nel processo di formazione del Pug – si legge nella missiva– la giunta ha predisposto un crono programma di consultazione di stakeholder, prevedendo il primo incontro con i gruppi consiliari di maggioranza, escludendo la minoranza da qualsiasi consultazione". Ma non è finita.

Ce n’è anche per il Bilancio Consolidato.

"Nell’ultimo consiglio – si legge ancora– la giunta ha portato in approvazione il bilancio consolidato in ritardo rispetto alla data del 30 settembre. Per tale ritardo non ci sono particolari conseguenze, se non il divieto di assumere personale, fino a quando il Consolidato non sia approvato. Ebbene, da ottobre a novembre il Comune ha fatto trenta assunzioni, mettendo a rischio la validità del contratto". La primogenitura di questo punto è senz’altro attribuibile al capogruppo dem, Francesco Colaiacovo che, in sede di consiglio aveva rilevato questa anomalia. L’affaire Arquà riserva, ogni giorno, risvolti nuovi. Sarà interessante, politicamente (la giustizia la lasciamo ai tribunali), capire quale sarà l’epilogo. In ballo c’è il futuro di almeno due consiglieri comunali (Martinelli e Franchini). In realtà, c’è molto altro.