FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Caso Burgatti, Balboni: "Querelo il sindaco"

Frasi choc su Hitler e Mussolini, il meloniano chiede l’ispezione ministeriale. Accorsi: "Ora il senatore ammette di non essersi informato"

Frasi choc su Hitler e Mussolini, il meloniano chiede l’ispezione ministeriale. Accorsi: "Ora il senatore ammette di non essersi informato"

Frasi choc su Hitler e Mussolini, il meloniano chiede l’ispezione ministeriale. Accorsi: "Ora il senatore ammette di non essersi informato"

Querele, ispezioni, interrogazioni parlamentari, un Consiglio di classe urgente e nuove bordate. Non accenna a placarsi la bagarre scoppiata intorno a un episodio accaduto in una classe dell’istituto Bassi Burgatti di Cento. Nell’occhio del ciclone, le frasi choc su Hitler e Mussolini pronunciate da alcuni alunni durante un’ora di supplenza, costate una nota all’intera classe. Sulle prime si parlava anche di un cellulare sequestrato per motivi politici a un alunno di Azione studentesca, anche se su questo episodio dalla scuola non arrivano conferme. Quali che siano i fatti esatti accaduti tra quei banchi, hanno suscitato un polverone che non accenna a placarsi.

Dopo il botta e risposta a distanza tra il senatore di Fd’I Alberto Balboni – che per primo aveva sollevato la questione – e il sindaco Edoardo Accorsi, è di nuovo il parlamentare meloniano a tornare sull’argomento rispondendo alle frecciate del primo cittadino. "Depositerò una querela per diffamazione a mezzo stampa nei confronti del sindaco Accorsi, il quale si esprime in modo gravemente lesivo della mia reputazione affermando che avrei travisato deliberatamente i fatti al fine di attaccare un’insegnante per aver preso provvedimenti disciplinari verso chi inneggia a Hitler e ai forni crematori. Tra l’altro, quando ho depositato l’interrogazione non ero a conoscenza della nota inflitta alla classe". Balboni annuncia anche di aver chiesto che "il ministro dell’istruzione disponga un’ispezione per accertare la sussistenza e la diffusione di comportamenti indisciplinati e l’identità degli studenti che inneggiano al Duce, a Hitler o ai forni crematori, fatto gravissimo e inaccettabile".

A stretto giro la risposta del sindaco. "Accolgo con favore le parole di Balboni – così Accorsi – che condanna ogni gesto che inneggi al fascismo. Mi fa piacere che lo stesso senatore abbia ammesso che prima di andare sui giornali non si fosse sincerato di quanto realmente accaduto all’interno della classe. Se da questa vicenda potrà emergere un’attenzione maggiore da parte del ministero dell’Istruzione nei confronti del contesto scolastico locale, sarà un passo positivo". Per quanto riguarda la querela, "non ho nulla da aggiungere né da temere: il ruolo di un sindaco è di stare con lealtà e correttezza sempre dalla parte della propria città e dei fatti".

Tra le tante voci intervenute sulla questione, si contano quelle dei Giovane democratici ("La scuola è un presidio di democrazia, è tempo di fermare la deriva che vede simboli dell’odio trasformarsi in moda") e del consigliere comunale di Ferrara Fabio Anselmo ("Ancora una volta Balboni mette tutto nel frullatore per passare da vittima. Una specialità delle destre"). Mentre la polemica non accenna a placarsi, si attende il momento della verità: domani il Consiglio di classe nel quale, come spiega la preside Annamaria Barone Freddo, "ascolteremo tutti e la faccenda si risolverà a livello scolastico".

Federico Malavasi