"Perché se i lavori vengono realizzati al liceo Roiti, sono i nostri studenti e i nostri docenti a dover fare lezione nei container? La soluzione individuata dalla Provincia (i container, ndr) ci amareggia molto ed è ingiustamente penalizzante per le studentesse e gli studenti e per tutto il personale del liceo Carducci". È solo uno dei passaggi della lunga missiva che la dirigente scolastica del liceo di via Canapa, Lia Bazzanini (foto, assieme ai rappresentanti dei genitori e degli studenti, oltre che del corpo docenti e dei collaboratori) ha inviato questa mattina, mostrando un grande disappunto rispetto alla soluzione prospettata dalla Provincia per uscire dall’impasse aule. Infatti, come anticipato dal Carlino nei giorni scorsi, l’ente in Castello ha acquistato otto container destinati al Carducci a fronte del perdurare dei cantieri allo Scientifico. Un tetris di spazi e di incastri di difficile comprensione. Ciò che resta, tuttavia, è la grande amarezza manifestata dal Carducci. "Crediamo che tutti i soggetti coinvolti debbano rivalutare la soluzione proposta affinché anche il Carducci sia messo nelle condizioni di affrontare l’anno scolastico 2024-25 dignitosamente – si legge nel documento –. Chiediamo pertanto di riconsiderare l’ipotesi di assegnare al nostro istituto gli spazi necessari in un’unica sede, che potrebbero essere resi disponibili nella succursale di via Azzo Novello". Tanto più a fronte del fatto che, viene sottolineato in un passaggio della lunga lettera "negli ultimi quattro anni, quando non abbiamo più avuto modo di "razionalizzare" gli spazi esistenti, le classi sono state via via collocate all’Ipsia, l’anno dopo all’istituto Navarra di Malborghetto, nell’anno successivo sei classi hanno trovato ospitalità in Cisterna del Follo nella palazzina C, lo scorso anno dodici classi sono state collocate, sempre in Cisterna del Follo, nelle palazzine A, B, D. Per questo anno scolastico 2024-25, nella soluzione prospettata sette classi resteranno in via Cisterna del Follo, nella palazzina C e otto dovrebbero trovare collocazione in container che saranno installati nel piazzale di via Liuzzo". "Ciò che maggiormente ci ha ferito è che gli studenti del Carducci, che sono stati i più penalizzati in tutti questi anni – chiude la missiva – nelle notizie circolate sui media locali, si sono ritrovati ingiustamente accusati di usurpare spazi e di costringere altri alunni a fare lezione in corridoio, ipotesi che mai era stata prospettata".
Insomma, la soluzione dei container è divisiva. Anche e soprattutto dalla prospettiva degli studenti che, si legge nel documento, "si chiedono: perché proprio noi nei container?". Più che legittimo domandarselo. Ora, dal Castello, dovrà arrivare una risposta in tempi celeri. L’inizio delle scuole è molto più vicino di quanto non si creda.