Caso Jolanda di Savoia, per Bonaccini arriva l'archiviazione

La decisione del gip ferrarese Danilo Russo: era indagato per concussione e abuso d'ufficio. Il governatore: "Ero tranquillo, evidente strumentalizzazione"

Stefano Bonaccini

Stefano Bonaccini

Ferrara, 25 gennaio 2022 - Si è conclusa con un'archiviazione la vicenda che vedeva indagato per concussione e abuso d'ufficio il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. La decisione del gip ferrarese Danilo Russo, in riserva da prima di Natale, è arrivata nelle scorse ore.

L'inchiesta era nata alla vigilia delle elezioni regionali, a seguito di un esposto del sindaco di Jolanda di Savoia, Paolo Pezzolato. Bonaccini era accusato di avere esercitato pressioni affinché Elisa Trombin, vicesindaco del Comune del Medio Ferrarese, revocasse la sua candidatura tra le fila del centrodestra guidato da Lucia Borgonzoni.

Ipotesi riguardo alle quali, secondo la procura, non era stata raggiunta la prova. Per questa ragione il pubblico ministero aveva chiesto l'archiviazione. Istanza alla quale era stata fatta opposizione da parte della difesa di Pezzolato. Il verdetto è arrivato a quasi di tre mesi dall'udienza in cui si è discussa l'opposizione alla richiesta di archiviazione. 

Bonaccini: sollievo, ma ero tranqulllo

"È una grande sollievo. Sono sempre stato tranquillo per il mio operato e fiducioso in quello della magistratura, ma oggi viene meno un peso. Penso in primo luogo ai miei familiari: tra le tante cose che il mio incarico comporta, hanno dovuto sopportare anche questa. L'archiviazione fa cadere ogni accusa a mio carico, dimostratasi palesemente infondata, e chiude una vicenda nata due anni fa in piena campagna elettorale per le regionali", è commento del presidente Stefano Bonaccini. "La strumentalizzazione di chi è abituato a considerare gli avversari politici dei nemici per me era piuttosto chiara. Ma che la mia correttezza venga ora riaffermata anche dalla magistratura non può che farmi piacere", ha aggiunto.

"Avrò tanti difetti, ma sulla mia onestà e correttezza non transigo. Così come sul fatto che da presidente ho sempre agito e scelto per l'interesse generale, mai discriminando cittadini, organizzazioni o enti sulla base di appartenenze politiche o altro. Bene o male non spetta certo a me dirlo - ha concluso il presidente dell'Emilia Romagna -, ma su onestà e correttezza lezioni non ne prendo".