Catherine Spaak, icona del cinema Vancini non ebbe alcun dubbio

Il regista ferrarese la scelse per il suo film ‘La calda vita’. Il ricordo dell’attrice. che si è spenta per una malattia

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di Paolo Micalizzi

Erano gli anni Sessanta e Catherine Spaak, scomparsa ieri a 77 anni dopo una lunga malattia, arrivava al successo con il film “La voglia matta”(1962), soprattutto, ma anche con “Il sorpasso”(1962) di Dino Risi, dopo essersi fatta notare in “I dolci inganni”(1960) di Alberto Lattuada e “Diciottenni al sole” (1962) di Camillo Mastrocinque. Film che l’avevano rivelata come una donna di grande bellezza, piena di sensualità. L’interprete giusta, secondo il regista ferrarese Vancini, per il suo film “La calda vita” (1963), tratto dal romanzo omonimo dello scrittore croato Pier Antonio Quarantotti Gambini con protagonista una ragazza dal fascino acerbo e provocante. La storia racconta di Sergia, un’adolescente irrequieta, che accetta la corte di due suoi coetanei, Max (Fabrizio Capucci) e Fredi (Jacques Perrin) e con loro si reca a passare una breve vacanza in Sardegna. Il film, malgrado il romanzo sia ambientato a Trieste è stato girato in Sardegna, a Cagliari ed a Villasimius. Le intenzioni dei due giovani, amici e rivali ad un tempo, sono quelle di tentare ciascuno a suo modo l’avventura con Sergia. Costei sa tenere a bada l’uno e l’altro. Finirà col cedere a Guido (Gabriele Ferzetti), il maturo proprietario della villa in cui i ragazzi, abusivamente hanno trascorso la notte. L’accaduto provocherà in Max e Fredi una profonda delusione che spingerà Max ad ucciderla. Per inciso, riferiamo che nella vita Fabrizio Capucci poi sposerà Catherine Spaak. Sergia rifiuterà poi la proposta di matrimonio fattale da Guido e divenuta una donna, chiusa e fredda, andrà a lavorare all’estero come interprete. Catherine Spaak disegna una donna che ben rappresenta le figure femminili degli anni Sessanta.