A partire da gennaio il Cau di Portomaggiore sarà aperto 12 ore al giorno, dalle 8 alle 20. E’ la novità più rilevante emersa nel corso del consiglio comunale sulla sanità, che si è svolto luned sera e a cui hanno partecipato i vertici dell’Ausl: il direttore sanitario Emanuele Ciotti, la direttrice infermieristica Marika Colombi, la direttrice del distretto sanitario Rita Maricchio, il direttore del Dipartimento cure primarie (quello che raggruppa tutti i medici di famiglia, il servizio di guardia medica e ora anche i Cau) Franco Romagnoni, il responsabile provinciale dei Pronto soccorso e medicina d’urgenza Daniele Cariani, il direttore dell’Ufficio tecnico Giovanni Peressotti. In apertura Ciotti ha illustrato la riforma della rete dell’emergenza da parte della Regione e cioè la necessità di sgravare i Pronto soccorso dai pazienti che si recano per problemi di salute urgenti, ma non gravi. Per rispondere a questi problemi ora anche a Portomaggiore c’è anche il Cau, un ambulatorio con medico e infermiere che è in grado di dare queste risposte o di inviare al servizio più adeguato. Dall’apertura, il 13 novembre, sono state più di 130 le persone che ne hanno usufruito, ma il numero è in aumento: da 2-3 casi i primi giorni, fino a 9 di media nel lungo weekend dell’8 dicembre con un picco di 14. Per questo l’Ausl ha deciso di tenerlo aperto anche di domenica. E proprio su questo si sono appuntate alcune critiche dell’opposizione: perché all’inizio 6 giorni su 7? E perché solo 6 ore al giorno? "Tutti i Cau hanno avuto un assetto orario crescente. Anche quello di Ferrara inizialmente era aperto 6 ore al giorno, poi è stato portato all’attuale apertura di 12 ore – così Ciotti – e, pur non essendo in condizioni di dire ancora la data esatta, preciso qui che da gennaio anche a Portomaggiore si starà aperti 12 ore". Una notizia gradita a tutti, sindaco ed opposizioni, dalle quali è emersa anche un’altra domanda: ma il Cau sta effettivamente sgravando i Pronto soccorso? I dati d’accesso, hanno risposto dall’Ausl, sono ancora in crescita, ma sicuramente i Cau drenano almeno una parte del lavoro. Più in generale sulla sanità portuense, è emerso un forte utilizzo, da parte della cittadinanza, degli Infermieri di famiglia e di comunità, figura di nuova istituzione e di raccordo tra quelle già esistenti: medico di famiglia, assistenza domiciliare, ospedale.
L’architetto Peressotti ha ricordato i lavori, per quasi 1.8 milioni per la ristrutturazione della residenza psichiatrica ’Basaglia’, ed è stato spiegato che ora, anche dalla Casa di Comunità di Portomaggiore, si possono eseguire esami che poi vengono refertati, in telemedicina, senza che il paziente debba percorrere lunghi chilometri per andare ad eseguirli in altre strutture. Il dottor Romagnoni, infine, ha annunciato che nel 2024 la residenza per anziani di Portomaggiore potrà utilizzare 5 posti letto in più.
Franco Vanini