Cda di Acer, fuori Botti. Entra Scaramagli

Confermato il presidente Daniele Palombo. Il nuovo membro di minoranza è Sabrina Cherubini. Oggi l’assemblea degli enti per il voto

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di Federico Di Bisceglie

Cambio al vertice dell’Acer. Pardon il presidente, Daniele Palombo (nella foto assieme al direttore Diego Carrara), è stato riconfermato. A cambiare sono invece i membri del consiglio di amministrazione. In particolare, non è stato rinnovato Daniele Botti che all’azienda casa Emilia-Romagna rivestiva l’incarico di vice presidente in quota civica. Al suo posto è entrata Chiara Scaramagli. Avvocato civilista, nel consiglio direttivo della Camera Minorile estense, Scaramagli è espressione di Fratelli d’Italia. Tanto che figurava nelle liste dei candidati meloniani a sostegno della corsa per la conquista del Municipio dell’attuale sindaco Alan Fabbri in occasione delle scorse amministrative del 2019. Sebbene non siano ancora stati ufficializzati, i nomi riceveranno il ’placet’ proprio oggi, in occasione della conferenza degli enti. L’organismo che vota i membri del cda sulla base della partecipazione che i comuni hanno all’interno dell’azienda casa. Ieri, si è riunito invece l’ultimo consiglio di amministrazione con i vecchi membri. L’ingresso di Scaramagli, politicamente, non è banale. Si tratta, con ogni probabilità, di un riconoscimento al ruolo che Fratelli d’Italia attualmente ricopre nell’ambito della coalizione di centrodestra. Stando ai sondaggi, il partito di Giorgia Meloni svetta su tutti gli altri con diversi punti percentuali di distacco. Dunque il nuovo consiglio ha una forte connotazione politica, essendo venuta meno la componente civica che in qualche modo ne mitigava gli equilibri. Per l’opposizione invece, al posto di Roberta Ziosi, entra Sabrina Cherubini. Attualmente incardinata tra le fila dell’ispettorato territoriale del lavoro, Cherubini è iscritta e milita nel Partito Democratico. Di rito ’talmelliano’, è vicina alla consigliera regionale Marcella Zappaterra.

Come detto, le nuove nomine verranno ufficializzate oggi. Poi, il nuovo consiglio di amministrazione sarà immediatamente operativo. E sarà opportuno mettersi immediatamente all’opera. Tanto più che, con il nuovo regolamento, dopo le mille traversie tra beghe legali e nuove graduatorie, il lavoro non mancherà. Peraltro, la 32esima graduatoria rappresenta un punto politicamente rilevante per l’amministrazione Fabbri. Tanto più che, nonostante la sentenza, il criterio della residenzialità storica è stato mantenuto e preservato. "Su 75 alloggi, i due terzi circa andranno a cittadini italiani", avevano spiegato poco tempo da il sindaco Fabbri e l’assessore ai servizi alla persona Cristina Coletti. "Il criterio della residenzialità storica – così gli amministratori – continua a garantire maggiore equità".