Anticiclone Apocalisse 4800, in arrivo una nuova ondata di caldo: termometro a 42 gradi

Temperature roventi per tutto il mese di luglio. Rare le precipitazioni,. consorzi in affanno

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Nuova ondata di caldo eccezionale all’orizzonte. Con l’inizio della settimana l’anticiclone africano ribattezzato "Apocalisse4800" diventerà sempre più forte tanto da far raggiungere temperature record su molte città e con valori massimi vicini o di poco superiori ai 40 gradi in pianura. La zona più calda sarà quella di Ferrara dove sono previsti 42 gradi. L’anticiclone è stato così chiamato per la quota dello zero termico prevista appunto a 4800metri, ovvero sulla cima d’Europa, sul Monte Bianco. Da segnalare soltanto occasionali e isolati brevi rovesci o rapidi temporali di calore lungo i confini alpini e più raramente sugli Appennini centrali. I valori massimi, a partire da domani e fino al weekend del 23 e 24 luglio, sono previsti in continuo aumento con punte di 39-41 gradi. La notte le temperature almeno fino alle 23 rasenteranno i 30 gradi su tantissime città del Nord. Antonio Sanò, direttore e fondatore del sito www.iLMeteo.it avvisa che queste condizioni meteo potrebbero accompagnarci fin quasi alla fine del mese. Non sono previste perturbazioni o break temporaleschi significativi fino alla fine di luglio. Una situazione davvero preoccupante vista la siccità perdurante ormai da almeno 6 mesi. Attualmente il sistema irriguo del Burana continua ad essere sotto stress con il massimo delle richieste da soddisfare ed una disponibilità di risorsa irrigua, ancora in calo, che in alcuni casi è di 13 rispetto alla media degli altri anni. Questa situazione ha reso indispensabile l’attivazione nell’arco delle 24 ore di protocolli per intensificare manovre idrauliche che possano garantire l’acqua alle varie zone con criteri di alternanza. Al polo Pilastresi di Stellata di Bondeno sono in funzione 7 pompe degli impianti sussidiari in grado di fornire 21 m3s di risorsa irrigua per far fronte alla richiesta idrica di cui beneficia principalmente il territorio del Consorzio di Bonifica Pianura di Ferrara (150.000 ettari extra-comprensorio Burana) che non può prelevare dai propri impianti a causa della risaluta del cuneo salino nel fiume Po.