Centro nazionale di supercalcolo, anche l’ateneo estense è partner

Unife si impegna in tre principali linee di ricerca e sviluppo a partire dai big data

Anche l’Università di Ferrara fa parte del Centro Nazionale di Supercalcolo, uno dei cinque Centri Nazionali previsti dal Pnrr Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, l’altro giorno si sono insediati gli organi direttivi. Nel Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing, Unife si impegna in tre principali linee di ricerca e sviluppo. La prima riguarda il future HPC e Big Data, coordinato dal Professor Sebastiano Fabio Schifano del Dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Prevenzione, referente dell’intero progetto. Altra linea di ricerca riguarsa il tema del Fundamental research & space economy, coordinato dalla Professoressa Eleonora Luppi del Dipartimento di Fisica e Scienza della Terra. Infine, il settore della ricerca biomedica con il filone In-silico medicine & omics data, coordinato dal Professor Stefano Volinia del Dipartimento di Medicina Traslazionale e per la Romagna. Proposto dall’Infn Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Centro conterà sul contributo di 51 partner di tutta Italia, provenienti dai settori pubblico e privato, della ricerca scientifica e dell’industria, e su un finanziamento di quasi 320 milioni di euro, per realizzare il più grande sistema italiano dedicato al calcolo ad alte prestazioni, alla gestione dei big data e al calcolo quantistico, un’infrastruttura trasversale a supporto dei principali settori oggi strategici per il Paese. Farà base al Tecnopolo di Bologna, una cittadella dell’innovazione promossa dalla Regione Emilia-Romagna, anche grazie a investimenti del Governo Italiano e della Comunità Europea, che già ospita il Data Center del Centro Meteo Europeo (ECMWF) e a breve accoglierà il supercalcolatore Leonardo gestito da CINECA, e il Centro di Calcolo dell’INFN, e metterà in rete e a sistema le specifiche conoscenze, competenze e risorse di realtà che operano in tutta Italia in molteplici ambiti, con l’obiettivo di costruire un’infrastruttura distribuita e trasversale che supporti la ricerca scientifica e il mondo produttivo nell’innovazione e digitalizzazione del Paese. La Fondazione ICSC, che gestirà il Centro, realizzerà i suoi obiettivi specifici promuovendo le carriere dei giovani e iniziative per il superamento del divario di genere nelle carriere professionali e tra il Nord e il Sud del Paese, coerentemente con gli obiettivi strategici del Pnrr. Per portare a compimento la sua missione, ICSC conterà su un finanziamento, su fondi Next Generation EU nell’ambito della Missione Istruzione e Ricerca del Pnrr coordinata dal MUR Ministero dell’Università e della Ricerca, pari a euro 319.938.979,26, di cui il 41% sarà investito al Sud. In particolare, del finanziamento complessivo, oltre 100 milioni di euro saranno dedicati al personale, un investimento che viene considerato prioritario, con una partecipazione femminile di almeno il 40%, e con quasi 16 milioni di euro riservati a borse di dottorato e quindi all’alta formazione e alla carriera dei giovani.