Cesare Battisti detenuto comune, declassificato il regime carcerario

L'ex terrorista potrebbe essere trasferito dal carcere di Ferrara a quello di Parma. L'avvocato: "Nessuno sfregio verso le vittime"

Cesare Battisti, il 14 gennaio 2019, al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino

Cesare Battisti, il 14 gennaio 2019, al suo arrivo all’aeroporto di Fiumicino

Ferrara, 29 settembre 2022 - Cesare Battisti detenuto comune. Il regime di carcerazione dell'ex terrorista dei Pac è stato declassificato da alta sicurezza a comune. Il provvedimento dell'amministrazione penitenziaria, secondo quanto si apprende, è stato notificato nei giorni scorsi direttamente nel carcere di Ferrara, dove si trova da giugno 2021, sollecitato da tempo da istanze dello stesso Battisti.

L'ex terrorista, 67 anni, è stato condannato all'ergastolo per quattro omicidi e altri gravi reati. Nelle more del provvedimento l'ex leader dei Pac potrebbe essere trasferito nel carcere di Parma, ma attualmente si trova ancora a Ferrara.

Subito è scoppiata la polemica politica, a cui è seguita la replica dell'avvocato Davide Steccanella, difensore di Battisti. "Sono allibito dalle polemiche, Battisti continua a scontare l'ergastolo, non c'è alcun problema di pena o di vittime. È stata emendata una classificazione" di regime carcerario "che non aveva ragion d'essere, era fatta per l'attualità della necessità di sorveglianza. Ma l'ultimo fatto lo ha commesso nel 1979... O vogliamo dire che ha bisogno della sorveglianza speciale perché dalla cella non riprenda la lotta armata?".  La declassificazione del regime di detenzione del leader dei Pac è "una scelta normale del Dap, corretta, che non bisogna strumentalizzare". 

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"Non c'è nessuno sfregio verso le vittime, la condanna viene scontata come da sentenza - prosegue -. Cosa cambia senza regime di alta sicurezza?. Sono questioni che attengono all'organizzazione interna delle carceri perche' alcune, come Ferarra dove sta attualmente, hanno i reparti per i detenuti ad alta sicurezza che non possono vedere gli altri mentre altre, come Parma, dove dovrebbe essere trasferito, non li hanno e quindi i detenuti ad alta sicurezza possono vedere gli altri in cortile". 

Il fratello dell'agente ucciso

"Basta che sconti la pena che gli è stata inflitta per i reati che ha commesso e per me va bene", dichiara Maurizio Campagna, fratello di Andrea, l'agente ucciso da Cesare Battisti il 19 aprile del 1979 a Milano, commentando la notizia della 'declassificazione' da alta sicurezza a media del regime di detenzione per l'ex terrorista dei Pac. Campagna ha chiarito che per lui la cosa importante è che Battisti sconti "l'ergastolo al quale è stato condannato per i reati che ha commesso".

L'iter della decisione

Il declassamento del regime carcerario per Cesare Battisti è una decisione di natura amministrativa, presa dall'Ufficio massima sicurezza del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, che continuerà ad avere la gestione dell'ex terrorista dei Pac.

Battisti resta quindi trattato in maniera differente dai detenuti comuni. È quanto spiegano fonti del Dap, sottolineando che si tratta di un provvedimento amministrativo, che non passa dal livello politico, e tiene conto di una serie di pareri favorevoli e circolari.

Il percorso parte a maggio, con un parere favorevole alla declassificazione della Dda di Milano, da parte del capo del pool antiterrorismo Alberto Nobili, magistrato che ha indagato sui Pac e ha interrogato Battisti dopo il suo arresto.

Secondo le informazioni trapelate, vi si evidenzia "l'assenza di rischio proselitismo" e sottolinea il percorso di "rivalutazione critica dei reati".

Parere favorevole è arrivato anche del Gruppo osservazione e trattamento (Got).

La decisione - si precisa - è stata fatta attenendosi alle circolari emesse dal '93 fino al 2009. Battisti non sarà comunque un detenuto come tutti gli altri, ma la gestione resta in capo all'Ufficio massima sicurezza del Dap, lo stesso che ha firmato la decisione. Passa da un circuito penitenziario a un altro, dove continuerà a scontare l'ergastolo.