Chi salva una vita salva il mondo

Il Giardino dei Giusti, una pagina nel segno della storia con la classe 3A della scuola San Vincenzo

Chi salva una vita salva il mondo

Chi salva una vita salva il mondo

Il Giardino dei Giusti.

Chi salva una vita salva il mondo intero. Questo il titolo della nuova pagina redatta dai cronisti della classe 3A della scuola San Vincenzo, cordinati dalla prof Chiara Binaschi. Il primo Giardino dei Giusti (in ebraico חסידי אומות העולם, Chasidei Umot HaOlam) nasce a Gerusalemme nel 1962 presso il Mausoleo di Yad Vashem, il luogo della memoria della Shoah, in applicazione del punto 9 della sua legge istitutiva, approvata dal Parlamento israeliano nel 1953, che recita: "Con la presente legge è istituita la fondazione Yad Vashem a Gerusalemme, per commemorare (…) i giusti tra le nazioni, che hanno rischiato la loro vita per aiutare degli ebrei". Per commemorare i Giusti tra le Nazioni, non ebrei che hanno rischiato la loro vita per salvarne altre, viene scelto di piantare degli alberi di carrubo. Nasce il Viale dei Giusti, che si allargherà nel giardino omonimo. Fino agli anni ’90, la commemorazione era effettuata piantando alberi; oggi, non essendovi più spazio per le piantumazioni, all’interno del giardino, è stato costruito il Muro d’Onore, su cui vengono scolpiti i nomi delle persone.

Nel 1963 viene istituita la Commissione dei Giusti per scegliere le persone a cui assegnare l’onorificenza. Nella sua attività la Commissione ha nominato circa ventimila giusti. Il primo presidente della Commissione è stato Moshe Landau, presidente della Corte che ha condannato a morte Adolf Eichmann nel 1961. Nel 1970 gli è subentrato Moshe Bejski, che ha tenuto la presidenza fino al 1995,. Moshe Bejski, uno dei tanti ebrei salvati da Oskar Schindler, ha dedicato la propria vita a ricercare i Giusti in tutte le nazioni del mondo. Per comprendere la portata della sua ricerca, basti pensare che, tra il 1963 e il 2001 sono stati commemorati circa 20.000 individui. Moshe Bejski, perseguitato dai nazisti durante l’invasione della Polonia, è scappato alla deportazione grazie all’ intervento di Oskar Schindler. Dopo il conflitto mondiale, Bejski ha pagato il debito di gratitudine verso il suo salvatore affinché venisse onorato al pari di molti altri “gentili” che aiutarono gli ebrei, riuscendo a far riconoscere il valore straordinario della memoria del bene e restituendo alle vittime la speranza e la forza di ricominciare. Al momento, i Giusti italiani sono 469. Lo stesso scrittore e giornalista Gabriele Nassim, che ha proposto l’istituzione di Giardini in tutto il mondo, ha scritto: "Pensiamo che la memoria del Bene sia un potente strumento educativo e serva a prevenire genocidi e crimini contro l’Umanità". Dal 2017 la Giornata dei Giusti, come da disposizione del Parlamento Europeo, si celebra il 6 Marzo.