Chiesa declassata a Comacchio, timide proteste. Ma Perego: "I frati resteranno qui"

Durante l’omelia l’arcivescovo ha sottolineato come il santuario dei cappuccini resta "luogo di spiritualità". All’esterno un piccolo gruppo di contestari lo ha applaudito ironicamente gridando "bravo" e "vergogna"

Il vescovo esce dalla chiesa

Il vescovo esce dalla chiesa

Comacchio, 19 settembre 2022 - Nessun manifesto, nessuno striscione è stato esposto alla chiesa dei cappuccini per accogliere l’arrivo dell’Arcivescovo di Ferrara-Comacchio, monsignor Gian Carlo Perego, che ieri era in città per celebrare la santa messa in occasione della Solennità di Santa Maria in Aula Regia. Solo una ventina di persone ha deciso di rimanere all’esterno e non assistere alla celebrazione in segno di protesta contro la decisione di sopprimere la parrocchia (accorpata a quella del Duomo e del Santo Rosario): decisione che non consentirà più di officiare all’interno i sacramenti, e dal 1° settembre 2023, non verranno più celebrati matrimoni e le uniche esequie saranno quelle dei Francescani dell’Immacolata e dei membri della Confraternita di Maria SS. in Aula Regia.

Una decisione che, nei giorni scorsi, ha generato proteste e disappunto da parte di fedeli e parrocchiani che temono un ‘lento spegnimento’ del luogo sacro tanto caro alla comunità comacchiese che nei secoli si è rivolto alla ‘Madonna del popolo’. Ma, ieri, forse anche in segno di rispetto nei confronti di Santa Maria in Aula Regia, non si è assistito ad un’accesa contestazione nei confronti di monsignor Gian Carlo Perego pari a quella avvenuta il 5 settembre scorso, quando numerose persone si sono raccolte nel cortile dell’asilo del Duomo, mentre nella saletta interna era in corso la riunione tra l’Arcivescovo e i Consigli pastorale ed Affari economici per parlare proprio della soppressione della parrocchia.

Molte persone, ieri, sono entrate nel santuario, sedendosi ai banchi per assistere alla celebrazione. Nel corso dell’omelia, monsignor Perego ha ripercorso la storia del Santuario, della devozione verso Santa Maria in Aula Regia che "rimarrà anche dopo la parrocchia (che venne istituita nel 1953 da monsignor Mosconi, in seguito alla bonifica e all’arrivo di nuove famiglie)". Inoltre, ha rimarcato come il Santuario continuerà ad essere "centro di spiritualità. E potrà contare sulla cura e l’assistenza religiosa dei Frati dell’Immacolata che hanno dato la loro disponibilità".

Poi, la santa messa è proseguita. All’uscita, però, non è mancata la contestazione da parte delle persone rimaste fuori per protesta, che hanno sarcasticamente applaudito i fedeli che stavano uscendo dal santuario che, a loro parere, avrebbero dovuto rimanere all’esterno in segno di dissenso. E applausi altrettanto sarcastici accompagnati da un ironico ‘bravo!’ e ‘vergogna!’ sono stati indirizzati a monsignor Perego, mentre usciva dal Santuario e mentre, a bordo dell’auto, ha lasciato il sagrato. Tanta la delusione di chi ha protestato, che si attendeva una presa di posizione ben più forte e ampia da parte della comunità. Un cittadino, molto legato al Santuario, ha rimarcato la propria delusione: "Non possiamo accettare che non vengano più celebrati i sacramenti a Santa Maria in Aula Regia". E una signora si sarebbe attesa che altre persone non entrassero "e rimanessero a pregare sul sagrato". Sul posto anche i carabinieri.