Cimitero al palo A Renazzo lavori ancora da finire

Per l’amministrazione l’azienda è inadempien e ha dunque optato per la risoluzione del contratto

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Pare non esserci pace al cimitero di Renazzo, dove i lavori di ampliamento non sarebbero ancora stati terminati, portando l’amministrazione comunale a decidere per la risoluzione del contratto e quindi avvisare successivamente un nuovo iter. I lavori erano di ampliamento realizzando nuove arcate per loculi e corpi ossari che avevano visto approvato il progetto a dicembre del 2019, divenendo successivamente esecutivo per un importo complessivo pari a 250.000 euro, arrivando il 2 settembre 2020 all’affidamento dei lavori. Lavori che, secondo il verbale di consegna, si sarebbero dovuti concludere entro 150 giorni, non oltre il giugno 2021. Dalla delibera comunale si apprendono però le difficoltà riscontrate dal municipio per cercare di far concludere il cantiere. Si legge infatti, che "ad oggi i lavori non risultano ultimati e ciò comporta, tra le altre cose, l’impossibilità di consegnare ai cittadini i loculi già acquistati, con grave pregiudizio per i cittadini che non possono disporre del bene e che, legittimamente, avanzano pretese e doglianze nei confronti del comune". E’ dunque stata fatta la relazione sullo stato dei lavori attestando che il 12 febbraio di quest’anno "a seguito di sopralluogo l’impresa non era più presente ed il cantiere risultava in stato di abbandono" e che il 4 marzo "considerato il lungo protrarsi dei lavori, le notevoli sospensioni non autorizzate, i ripetuti contatti ed inviti non andati a buon fine per il completamento delle prestazioni contrattuali, l’impresa era stata convocata ed invitata a presentarsi in cantiere per riprendere ed ultimare l’opera, con l’avvertimento che, in caso di ulteriore assenza, si sarebbe dovuto dichiarare l’abbandono dei lavori".

Delibera nella quale scrivono che l’azienda non avrebbe dato riscontro, e che "le ultime lavorazioni sono state effettuate l’11 febbraio 2022, con 236 giorni di ritardo rispetto ai tempi contrattuali previsti, non completando l’opera", tanto che ci sarebbero parti di opere non correttamente concluse e da realizzare, con la stima e la previsione di circa 30 giorni naturali e consecutivi per il completamento e conclusione dei lavori. L’azienda avrebbe dato giustificazioni che non hanno però convinto l’amministrazione, priva anche di un nuovo cronoprogramma, portandola a registrare nuove inadempienze, e ha dunque deciso di procedere alla risoluzione del contratto e con tutti i conseguenti ed inerenti adempimenti, tra cui la richiesta di escussione della garanzia definitiva e la segnalazione all’A.N.AC.

Laura Guerra