"Clara, la gestione resta piena di inefficienze"

I sindaci dell’Alto Ferrarese replicano ai sindacati: "Nessuna irresponsabilità da parte dei Comuni, è l’azienda che deve cambiare passo"

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"Sorprende l’accusa di irresponsabilità e la levata di scudi in favore di un’azienda che, nata dalla fusione di Area e Cmv, invece di realizzare i promessi contenimenti di costi ed efficientamento della struttura e dei servizi, è andata in direzione opposta". I sindaci di Cento, Bondeno, Poggio Renatico e Terre del Reno rigettano le accuse lanciate nei giorni scorsi dai segretari di Cgil, Cisl e Uil sulla situazione di Clara. La multiutility, affermano Fabrizio Toselli, Simone Saletti, Daniele Garuti e Roberto Lodi, era nata nel 2016 con obiettivi espliciti: "Un efficientamento che avrebbe portato a costi di gestione complessivi al di sotto dei 40 milioni di euro e Piani Economico Finanziari simili a quelli delle migliori gestioni in ambito regionale (150 €pro capite), oltre all’acquisizione e valorizzazione degli immobili di Cento (sede Cmv), Comacchio (ex Saline) e Copparo (ex sede Carabinieri). Nulla di tutto questo: i costi dell’Azienda sono esplosi a 50 milioni di euro; ai Comuni dell’alto ferrarese, dopo una repentina attribuzione di ulteriori 3 milioni di euro di costi di gestione, mai giustificati in dettaglio e diluiti in postergazioni, viene ora prospettato un aumento dei piani finanziari, in proiezione triennale, anche del 24%, a fronte del dimezzamento di alcune raccolte. Per i comuni di Cento e Bondeno si profilano addirittura dei tariffe tra le più alte e peggiori della Regione (quasi il doppio di quanto promesso)". Problemi anche sul fronte del personale: "Il sistema ’porta a porta’ – si legge nella nota – si è rivelato una fucina di certificazioni di inidoneità. Nel tentativo di ridare slancio e attuazione a un modello gestionale più consono e rispondente ai requisiti per l’affidamento della gestione “in house” è stato rinnovato il CdA e sostituito il Direttore, ma le resistenze interne al cambiamento, complice una passata, compiacente compagine di maggioranza, stanno rendendo vano ogni sforzo".

Su un aspetto, Toselli, Saletti, Garuti e Lodi concordano con i sindacati: "Condividiamo la lamentela sull’incertezza sul piano industriale. Fin dall’inizio abbiamo subito un balletto di proposte di rimodulazione dei servizi che sono arrivate persino a prevedere bidoni grandi per tutti, quando molti Comuni del bacino di ex Area hanno ancora i sacchi predeterminati per la differenziata, mentre quelli di ex Cmv hanno già le pattumelle con il sistema di identificazione elettronico. La stessa Atersir ha dovuto richiamare l’Azienda a correggere la gestione in modo più rispondente ai piani finanziari". Un’ultima critica: "Non riteniamo giusto che ognuna delle nostre migliaia di famiglie debba sborsare in media ogni anno 100 € in più, per sostenere un struttura a controllo pubblico non gestita bene".