Cloister riparte L’arte di Zanni diventa rinascita

Ieri il vernissage. Le opere del grande artista ferrarese si possono ammirare fino al 20 settembre

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Aveva chiuso da un anno, ormai, ma ecco che riapre il cuore artistico della ‘difficile’ piazza Gobetti. E riapre in grande, la galleria d’arte Cloister, con un grande artista ferrarese: Sergio Zanni. Dopo che il sogno nato nel 2015 dell’imprenditore Alessandro Davì era svanito – dichiarando la chiusura della galleria nel maggio del 2019, e così anche la sua lotta contro il degrado di piazza Gobetti – ora la galleria con ingresso in corso Porta Reno 45, grazie a una donazione di un milanese affezionato a quello che era Cloister (e che intende restare anonimo) potrà di nuovo creare spazi d’arte nel cuore della città.

E non a caso la mostra di Sergio Zanni si intitola proprio ‘Nascere’. Inaugurata ieri, e visitabile fino al 20 settembre, la mostra è un viaggio nelle opere dell’artista. "La mostra – spiega – prende il nome dagli ultimi lavori che ho fatto e che sono presenti a Cloister". Una parte del percorso è dedicata alle opere di Zanni in cui vi è "una rivisitazione dell’arte greca, volta a contrastare quell’arte contemporanea che tende a cancellare il passato, che fa tabula rasa della tradizione". Ed è proprio nella scultura, nei volumi "che permane qualcosa di classico, o quantomeno di italiano" per Zanni. I rimandi sono "all’oriente, al percorso dei miei pensieri, forse noi occidentali, in fondo, abbiamo intrapreso una strada sbagliata" evidenzia. Secondo Sergio Zanni, infatti, "è un momento, il nostro, in cui l’arte non ha più valore, perché sono crollati certi valori, come la religione e il pensiero filosofico, perché il pensiero vincente è quello della scienza e della tecnica; il pratico a discapito del pensiero, tanto che nel nostro destino non c’è più Dio, ma la tecnologia. Un mondo che ci porta a essere tutti allegramente infelici".

Cloister Galleria d’Arte riparte, nasce e rinasce al contempo. E rinnovato è anche il direttivo dell’associazione Cloister. "L’associazione no profit intende mantenere il filone che aveva avuto in precedenza – spiega la presidente Simona Ivonne Milanesi (mentre il vice presidente è Paolo Pallara) – e di chi ci aveva creduto. Ora per sostenerla, cercheremo dei contributi". Una galleria che punterà di più sulla scultura e sulla videoarte. "La galleria era stata chiusa – ricorda Alessandro Davì – perché la società che finanziava la galleria ha chiuso. Ma un nostro frequentatore milanese, che era innamorato della galleria, ha fatto una donazione affinché potesse riaprire, con la condizione che diventasse tutto uno spazio per l’arte e che ci fosse più spazio, appunto, per la scultura, la fotografia e la videoarte". "La volontà – conclude la direttrice artistica, Sara Milan – è quella di dare più spazio agli artisti giovani e mettere in sinergia l’Emilia Romagna con il Veneto, attraverso le rispettive Accademie di belle arti".

Anja Rossi