Dopo quasi 6 anni alla guida, il Generale di Squadra Aerea Claudio Gabellini lascia il timone del Comando Operazioni Aerospaziali di Poggio Renatico. Venerdì 30 agosto, infatti, sarà il suo ultimo giorno e con la cerimonia di avvicendamento verrà passata la guida del Coa al Generale di Divisione Aerea Luca Maineri, che assumerà l’incarico di Comandante.
Si tratta di un passaggio altamente simbolico non solo per i protagonisti, ma per tutto il personale militare e civile della base di Poggio Renatico e di Ferrara, in questo caso, evento particolarmente significativo anche in virtù del lungo e proficuo periodo di comando del Generale Gabellini che, da marzo del 2019 ad oggi, ha visto il Coa sempre più aperto e vicino al territorio ed alle sue Istituzioni. Anni sotto il comando del Generale Gabellini che hanno valso al Coa molteplici plausi e medaglie ma anche un profondo ampliamento del suo sguardo verso il cielo, cambiando nel 2021 da Comando Operazioni Aeree in Aerospaziali, ovvero, guardando anche al di sopra dello spazio aereo per un controllo operativo dell’aerospazio sia in termini di sicurezza nazionale che di problematiche che possono insorgere a livello di satelliti sia per i servizi verso la Terra come nel caso di caduta di detriti. Anni di comando in cui Gabellini si è trovato a fare i conti con situazioni internazionali calde e molto delicate dal punto di vista strategico. Tra i suoi tanti compiti, infatti, un punto importantissimo è stato la pianificazione di operazioni di salvataggio sia in Italia che all’estero, come ad esempio, l’Operazione Aquila Omnia in Afghanistan che al Coa è valsa la medaglia d’argento al Valore Aeronautico. "Una grande operazione di evacuazione dei civili afghani dopo il ritorno al potere dei Talebani – erano state le parole di Gabellini che aveva guidato il tutto da Poggio –. Abbiamo salvato donne e bambini dando loro una vita migliore. In due settimane, a ferragosto 2021, abbiamo portato via 3300 afghani che non avrebbero avuto di certo una vita felice. Operazione estremamente difficile: non avevamo mai pianificato e attuato un ponte aereo del genere, così lontano dall’Italia". Il tutto, con equilibri politici e appoggi da altri Paesi esteri, difficoltà tecniche e veocità. E come non ricordare l’impegno durante il Covid con i tanti voli pianificati per riportare in Italia i connazionali bloccati all’estero, i trasporti in biocontenimento e la grande opera al centro vaccinale ferrarese, riconosciuto dal comune dando la cittadinanza onoraria al Coa. Poi i tanti trasporti e salvataggi pianificati ogni giorno e in caso di emergenze come l’ultima alluvione. Queste solo per citare alcune delle perle del Coa, sotto il Generale Gabellini. L’occasione del cambio della guardia, dunque, si presta non solo per tracciare un bilancio del periodo di comando del generale Gabellini che sta volgendo al termine, ma anche per delineare prospettive e sfide per chi, come il generale Maineri, si appresta ad affrontare da comandante il prossimo futuro di quello che è considerato il "centro nevralgico" dell’Aeronautica Militare.
Laura Guerra