Codigoro, profughi nelle case dei privati. Il sindaco: "Più tasse a chi li ospita"

Scattano i controlli. Il pugno duro del sindaco Zanardi (Pd): "Non si mettano altri immobili a disposizione". Poi specifica: "La mia è stata una provocazione". Matteo Renzi: "Ha sbagliato"

Alice Zanardi, sindaco di Codigoro (foto Samaritani)

Alice Zanardi, sindaco di Codigoro (foto Samaritani)

Codigoro (Ferrara), 5 agosto 2017 – Da lunedì scatteranno i controlli nelle abitazioni dei privati cittadini che ospitano profughi, da parte del personale dell’Ausl, della polizia municipale e dell’ufficio tecnico del Comune, per effettuare tutte le verifiche in materia di abitabilità, compreso il rispetto delle normative igienico-sanitarie. Mantenendo fede a quanto annunciato in consiglio comunale, il sindaco di Codigoro Alice Zanardi cerca di disincentivare i privati che mettono a disposizione le proprie strutture per accogliere i profughi. «Mi faccio portavoce della comunità codigorese – spiega il primo cittadino – perché stiamo ospitando il quadruplo dei profughi previsti in base agli accordi, nel nostro territorio, e tutti da privati. Se ci sono regole non possono essere bypassate dai privati».

Il timore del sindaco è che altri privati possano proporsi per ospitare profughi. Sempre il comune allerterà anche la Guardia di finanza per i controlli fiscali relativi alla gestione degli immobili della parte ospitante. «Stiamo valutando anche la possibilità, da verificare se sia possibile in termini di legge, di diversificare le tassazioni per i soggetti ospitanti». Una presa di posizione ferma e determinata che sta raccogliendo il consenso dei codigoresi, dopo le iniziali lamentele per gli ultimi 40 arrivi nell’immobile di via per Lagosanto. Complessivamente sono 100 quelli ospitati con 21 a Mezzogoro ed i rimanenti a Codigoro, con 25 all’Aquila d’Oro, 7 in casa Lea ed altrettanti all’Airone e 40 in via per Lagosanto.

«Vogliamo contenere il numero – dice ancora il sindaco –: non può essere che mandino queste persone tutte qui. Che vengano ospitate anche in altri comuni, non con amministrazioni che li accolgono, altre che si oppongono ed entrambe le posizioni che vanno bene. Adesso basta, oltretutto non possono svolgere alcun lavoro di pubblica utilità, scenario che potrebbe agevolare forme di integrazione – conclude Alice Zanardi –: mi auguro che in futuro i privati non mettano a disposizione immobili, anche perché cercheremo ogni mezzo per contrastare queste modalità».

SALVINI - Codigoro (Ferrara), il sindaco del Pd aumenta le tasse a chi ospita presunti profughi: 'Sono troppi'. Ma quindi........ ha ragione la Lega?!?!?!?. Fuori tutti, l'invasione va fermata con ogni mezzo. P.s. Caro sindaco, cosa ci stai a fare nel Pd?". Lo scrive su Facebook Matteo Salvini, segretario Lega nord.

LA REPLICA "Codigoro è un comune che non è che non abbia accolto: noi abbiamo accolto anche una parte dei migranti che erano stati mandati via dalle barricate di Gorino. Qui vengono tutti i migranti, anche quelli dei comuni limitrofi, a fare i corsi di alfabetizzazione: io ho preso questa posizione perché nel giro di un mese da 58 profughi siamo passati a un numero tra i 100 e i 110». Così il sindaco del Pd della cittadina ferrarese, Alice Zanardi, spiega la decisione di compiere verifiche delle condizioni degli alloggi di chi ospita migranti, di allertare la Guardia di Finanza per controlli fiscali e di diversificare, verso l'alto, l'imposizione fiscale. «Ho avvertito tutti i livelli istituzionali - argomenta - sono andata dal Prefetto quando sono venuta a conoscenza che un privato aveva messo a disposizione una casa che poteva ospitare 40 profughi chiedendo, per favore, che non li mandasse ancora nel mio territorio perché io avevo già superato la quota che spetta ad ogni territorio che è il 2,5 per 1.000 abitanti. Con questi 40 sarei arrivata al 10 per 1.000 abitanti».

Quindi, prosegue Zanardi, «siccome la mia popolazione lamentava una sofferenza, ho chiesto se, per favore, potessero non mandare» altri profughi, «ancora sul nostro territorio. Mi è stato risposto che, vista l'emergenza, loro li mandano dove c'è la disponibilità: a questo punto - sottolinea - ho assunto una presa di posizione, ho comunicato al consiglio comunale il 31 luglio di questi nuovi arrivi dicendo, praticamente, 'credo il nostro comune abbia fatto la sua parte, adesso basta». Al momento, a Codigoro, ad ospitare migranti «sono due appartamenti, più questa casa che ne può contenere 40, due case famiglia e un albergo nel centro del paese dove - conclude il sindaco - sono intervenuti alcune volte anche i carabinieri per alcuni disagi che sono stati provocati».

A Gorino, cittadina del ferrarese lontana da Goro una trentina di chilometri, nell'ottobre 2016 gli abitanti avevano eretto barricate bloccando le vie di accesso al paese per impedire l'arrivo di 12 donne e 8 bambini migranti, da ospitare in un ostello della zona. Pertanto, puntualizza la prima cittadina di Codigoro, a partire da lunedì prossimo «manderò i controlli su tutte quelle strutture che stanno accogliendo o che eventualmente accoglieranno per quello che è in mio potere: ossia - spiega - per quanto riguarda gli aspetti urbanistici e igienico-sanitari. Sulla tassazione - ribadisce - ho detto che farò eventuali verifiche. La mia era una vera e propria provocazione. Non so neppure se sia legittimo diversificare la tassazione in questo senso però, a questo punto, farò le verifiche eventuali». Quanto all'effetto generato nei suoi concittadini dalla sua decisione, racconta Zanardi, «in generale ho la sensazione che l'abbiano presa in modo positivo. Ovviamente c'è sempre chi la pensa in un modo e chi in un altro. Non credevo neanche - conclude - ci fosse una risonanza mediatica così grande». 

Pronta la reazione dell'ex premier Matteo Renzi: "Il sindaco di Codigoro si è già corretta, ha detto che è una provocazione, ma chiaramente ha sbagliato e l'ha spiegato molto bene il segretario regionale dell' Emilia Romagna. Quella del sindaco del Pd è una posizione che non condivido".