Ferrara, colletta per aiutare un paziente terminale a rientrare in patria

Muhammad , dopo una diagnosi infausta, vuole tornare in Pakistan per finire i propri giorni circondato dall’affetto della sua famiglia Il compagno di stanza organizza una raccolta fondi per pagare il viaggio

L’uomo era ricoverato in un reparto dell’ospedale Sant’Anna

L’uomo era ricoverato in un reparto dell’ospedale Sant’Anna

Ferrara, 11 aprile 2023 – Una diagnosi che non lascia scampo e un unico, estremo desiderio. Trascorrere nel proprio Paese d’origine gli ultimi giorni che il destino gli ha concesso. Quella speranza rischiava però di restare un’utopia per Muhammad (il nome è di fantasia), un sessantenne pachistano ricoverato all’ospedale di Cona per una gravissima malattia. In quel momento, infatti, non aveva denaro sufficiente per sostenere il viaggio di ritorno in patria. La sua storia ha però travalicato i confini di quella stanza d’ospedale, dando il via a una mobilitazione che, nel giro di una manciata di giorni, ha reso possibile l’impossibile. La gara di solidarietà, partita dal compagno di stanza del paziente pachistano, ha coinvolto la piccola comunità libanese di Ferrara, che si è dimostrata capace di grande generosità mettendo insieme la somma necessaria per l’ultimo viaggio di Muhammad.

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Questa storia fatta di cuore e umanità inizia a febbraio tra le corsie dell’ospedale Sant’Anna. Muhammad è ricoverato e ha appena ricevuto la più terribile delle notizie. La diagnosi dei medici di Cona parla di una malattia molto grave, dalla prognosi infausta. Di fronte a quella che di fatto suona come una condanna a morte, il paziente pachistano esprime la volontà di vivere i suoi ultimi giorni in patria, nell’abbraccio della propria famiglia. In quel momento, però, non ha i mezzi per raggiungere i propri cari. Lo strazio del pachistano arriva alle orecchie del compagno di stanza, un paziente di origine libanese che ha chiesto di mantenere l’anonimato. Quest’ultimo rimane colpito dal dolore del vicino di letto e decide di mobilitarsi per esaudirne l’ultimo desiderio. Avvia quindi una raccolta fondi tra i connazionali che vivono a Ferrara. Nel giro di appena due giorni, la piccola comunità del Paese dei cedri risponde all’appello e riesce a dimostrare la grandezza del proprio cuore, raccogliendo circa 1.300 euro.

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Alla ‘colletta’ si aggiungono poi gli operatori del reparto di degenza in cui era ricoverato Muhammad e, dopo appena 48 ore, vengono messi insieme sia i soldi per l’acquisto di un biglietto aereo per il Pakistan che quelli necessari per comprare vestiti, biancheria e altri oggetti utili per il trasferimento. Alla fine, grazie all’aiuto di una mediatrice culturale che si è occupata di organizzare il rientro e al supporto di altre figure istituzionali, è stato possibile realizzare il piccolo miracolo. Muhammad è stato imbarcato su un volo per il proprio Paese e ha raggiunto i propri familiari, nel cui abbraccio trascorrerà gli ultimi giorni della propria esistenza. Proprio come aveva desiderato nel momento in cui la vita lo aveva messo davanti alla più ardua delle sfide.