In quella notte di follia, Giacomo Bovolenta non era capace di intendere e volere a causa dell’assunzione di alcol e stupefacenti. Sono le conclusioni alle quali è arrivata la psichiatra Giuseppina Melloni, incaricata dal giudice Danilo Russo di redigere una perizia sul 28enne accusato di aver colpito al collo un amico con un dardo scoccato da una balestra. Il caso è tornato ieri pomeriggio davanti al giudice dell’udienza preliminare per ascoltare la relazione della professionista. Concluso l’esame del perito, l’udienza è stata aggiornata al 24 ottobre, data della discussione. Visto l’esito della perizia psichiatrica è verosimile che per l’imputato (difeso dall’avvocato Pasquale Longobucco) si vada verso un’assoluzione per vizio di mente.
I fatti. Il dramma che ha visto protagonisti due amici di vecchia data si è consumato nel marzo del 2023 in via Sacche, a Bosco Mesola. La vittima era a casa di Bovolenta quando tra i due è scoppiata una lite. Il bisticcio, come spesso accade in questi casi, scoppia per motivi banali. Al culmine della discussione, l’ospite gira i tacchi e fa per lasciare la villetta. In quel frangente, però, il padrone di casa impugna la balestra e scocca un dardo, che raggiunge l’amico al collo. L’aggressione prosegue poi in strada, dove il 28enne colpisce ancora la vittima, sferrandogli due colpi con un machete e ferendola alla schiena e alla spalla. Il malcapitato chiama aiuto e viene soccorso da alcuni passanti, che danno l’allarme ai carabinieri e al 118. Dopo i primi soccorsi sul posto, il ragazzo viene trasportato all’ospedale di Cona. Le ferite riportate sono gravi, ma se la cava con una prognosi di trenta giorni. I militari trovano Bovolenta nella sua abitazione e lo arrestano immediatamente.
f. m.