Ferrara, violenta lite finisce a coltellate. Sangue e urla in pieno centro

Una testimone racconta di aver visto cinque persone: "Le ho sentite litigare. L’uomo ferito poi ha urlato e si è trascinato fino in fondo alla strada"

Nell'immagine di repertorio, una rissa

Nell'immagine di repertorio, una rissa

Ferrara, 27 aprile 2018 - Le grida di aiuto squarciano il silenzio della notte in via Capo delle Volte. Le urla si mescolano ai passi concitati degli aggressori che fuggono prima dell’arrivo della polizia. A terra rimane un uomo. Perde molto sangue. Si trascina con le poche forze che gli rimangono, in attesa dei soccorsi. Fotogrammi di una lite violenta (l’ennesima, secondo i residenti) che si consuma tra i palazzi antichi del centro storico. E non siamo in una strada qualunque. Siamo in via Capo delle Volte, uno dei fiori all’occhiello della città estense. Quella strada, da un po’ di tempo a questa parte, si sta trasformando in un crocevia dello spaccio. Riproducendo, tra le arcate medievali, tutto il microcosmo che il traffico di droga porta con sé. Degrado, scazzottate tra balordi e regolamenti di conti per il controllo del territorio. Non è ancora chiaro come sia da inquadrare l’episodio che si è verificato nella notte tra venerdì e sabato in quel tratto di via Capo delle Volte che si trova tra via del Turco e Boccacanale di Santo Stefano. Ma le conseguenze raccontano la storia di una violenza che poche volte si è vista in una zona così vicina al cuore della città.

Le macchie di sangue sul muro
Le macchie di sangue sul muro

Sono circa le 2.30. La via è avvolta in un silenzio di ovatta. Un gruppo di stranieri (cinque persone, secondo alcune testimonianze) si ferma sotto la finestra di un’abitazione, lontano da occhi indiscreti. Non è una chiacchierata tra amici. I toni sono tesi e le voci alte. Si intuisce che molto probabilmente non si risolverà a parole. E infatti, in un battito di ciglia, esplode la violenza. La furia del branco si scatena contro una persona. E sono botte. Nella concitazione spunta un’arma da taglio. Un coltello, o forse un collo di bottiglia. Sufficiente comunque per raggiungere lo scopo. Qualche fendente e la vittima rimane a terra in una pozza di sangue. Gli aggressori scappano e fanno perdere le proprie tracce per le vie del centro. Il ferito cerca di allontanarsi, chiedendo aiuto. Le urla svegliano una residente che chiama la polizia. «Ho capito cosa stava succedendo e non mi sono affacciata – racconta chiedendo di mantenere l’anonimato –. Era proprio sotto la mia finestra. Erano urla disumane. E fuori c’era sangue ovunque».

Il ferito si trascina verso via Boccacanale di Santo Stefano. Le tracce del suo passaggio sono ancora visibili a quasi una settimana dall’accaduto. Macchie di sangue rappreso spiccano dall’intonaco di un muro al quale deve essersi appoggiato in un momento di cedimento. Quando i soccorritori arrivano, lo trovano all’incrocio con Santo Stefano. Sul posto ci sono una volante della polizia di Stato e i sanitari del 118. Lo straniero viene medicato e accompagnato all’ospedale di Cona. Gli agenti iniziano a perlustrare le strade vicine, nella speranza di rintracciare i responsabili dell’aggressione. Ma ormai è troppo tardi. Il commando si è fatto di nebbia. Resta la frustrazione dei residenti, che ormai sempre più spesso si trovano a dover fare i conti con episodi di questo tipo. «Fatti del genere stanno diventando quotidiani – sbotta una donna dall’androne di casa –. Qui ogni notte succede di tutto. Spacciano, bevono, sporcano e litigano. Non c’è da stare tanto tranquilli». Testimonianze che fino a non molto tempo fa si raccoglievano solo in zona stazione. Peccato che qui siamo in pieno