Comune costretto ad aumentare l’Imu

Il caro bollette impone una rimodulazione delle aliquote che da molti anni erano rimaste invariate

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E’ tempo di rimodulazione delle aliquote Imu. Da molti anni erano rimaste invariate. Ma il caro bollette, i danni del mal tempo, la lunga coda della crisi del Covid, la diminuzione dei fondi che arrivano dallo stato, le spese che aumentano e la necessità di mantenere invariati i servizi, hanno contribuito a far compiere all’amministrazione comunale del sindaco Simone Saletti una scelta che a Bondeno non si vedeva da tempo. Anche se, come ci ha tenuto a sottolineare il sindaco giovedì sera durante la presentazione del bilancio in consiglio comunale "si tratta solo di una rimodulazione" che adegua le aliquote a quelle che già utilizzano da tempo i comuni vicini. Intanto per il prossimo triennio, resta invariata l’addizionale comunale all’Irpef nella misura dello 0,8%, così come si confermano immutate le tariffe relative al canone unico patrimoniale. Ma l’Imu cambia "in allineamento – hanno spiegato – con altri comuni dell’Alto ferrarese, in considerazione del fatto che i fondi previsti dallo Stato da destinare ai Comuni per il caro bollette ammontano a soli 350 mila euro a fronte dei 523 mila previsti".

I conti guardano alle previsioni del prossimo futuro. Stando alle cifre previste del bilancio, il nuovo anno porterà con sé una serie di maggiori spese che il Comune ha quantificato in oltre un milione e centomila euro: il caro energia previsto peserà per aggiuntivi 523 mila euro, la minore entrata dell’Imu degli immobili inagibili a causa del sisma ammonterà a 350 mila euro, e il rinnovo contrattuale e i maggiori oneri assicurativi sommeranno ulteriori 230 mila euro. Da qui la scelta che riguarda l’Imu. Le nuove aliquote Imu previste sono quantificate nello 0,6% per l’abitazione principale, nell’1,06% per le unità abitative diverse da quella principale, per i fabbricati di categoria D, A10, B, C1, C3, C4, C5, C2, C6, C7, per le aree fabbricabili e per i terreni agricoli, nello 0,46% per tre anni per le attività commerciali "di vicinato" di nuova costruzione e infine nello 0,1% per i fabbricati rurali strumentali. "Per le imprese però dove gli aumenti sono più alti percentualmente dal 2023 c’è la deducibilità al 100% dell’Imu pagata dal reddito d’impresa, mentre prima era al 70%", dice il sindaco Saletti (foto). Le seconde case aumentano del 7%. Si torna in consiglio comunale, questa volta per la votazione, il 29 dicembre.

Claudia Fortini