FRANCO VINCENZI VANINI
Cronaca

"Comune fuori dalla Zls. Il Pd si sveglia solo ora"

"Portomaggiore è esclusa dalla Zls non per un complotto o per disattenzione altrui, ma per responsabilità precise e localizzabili: da...

Elisa Cavedagna e Alex Baricordi

Elisa Cavedagna e Alex Baricordi

"Portomaggiore è esclusa dalla Zls non per un complotto o per disattenzione altrui, ma per responsabilità precise e localizzabili: da un lato a Bologna, dove la Regione, a guida Pd, avrebbe potuto esercitare scelte più lungimiranti; dall’altro, a Portomaggiore, dove l’amministrazione comunale, anch’essa a guida Pd, avrebbe potuto dimostrare maggiore tempestività e visione". E’ la tesi di Alex Baricordi e Elisa Cavedagna, consiglieri comunali di Centro Destra Civico, condivisa dal segretario portuense della Lega e consigliere di Uniti per Portomaggiore, Massimo Contarini, dopo l’interrogazione in Regione di Marcella Zappaterra sull’esclusione del territorio portuense dalla Zona Logistica Semplificata, della quale fanno parte Ostellato e Argenta, che sono nell’Unione.

"E’ il momento di colmare il divario e garantire pari opportunità anche a Portomaggiore – ha ribadito il consigliere regionale del Pd – Estendere la Zls significa attrarre investimenti, creare occupazione, rafforzare il sistema produttivo locale. Non possiamo permetterci esclusioni". Un’analisi che arriva in grave ritardo: "Comprendiamo che in certi ambienti politici sia più semplice cercare colpe esterne piuttosto che compiere un onesto esame di coscienza. Ma ci permettiamo di suggerire alla consigliera Zappaterra — con spirito sinceramente costruttivo — di evitare in futuro letture distorte della realtà istituzionale e di non attribuire al Governo centrale colpe che, nella sostanza e nella forma, appartengono ad altri livelli amministrativi. I danni subiti dal territorio portuense sono sotto gli occhi di tutti, e hanno spesso radici ben individuabili nelle scelte compiute da chi oggi tenta di riscrivere la storia". Non solo, c’è un sottofondo ancor più sferzante: "Desideriamo credere che la consigliera Zappaterra abbia agito in buona fede, occorre tuttavia sgombrare il campo da un equivoco sostanziale e ricondurre il dibattito a un livello di correttezza istituzionale: la candidatura dei territori all’interno della Zls non è di competenza del Governo, né dei Ministeri. Al contrario, si tratta di un’iniziativa che spetta alle Regioni e, in alcuni casi, anche ai singoli Comuni, attraverso specifici atti di autocandidatura. Semplicemente, chi avrebbe dovuto attivarsi per tempo non lo ha fatto".

Franco Vanini