Con gli occhi già a settembre "Speriamo non si torni indietro"

Un imprenditore: "Avevo uno scanner automatico per il controllo del pass. Vedrò cosa farne"

"Quando i clienti inizieranno ad entrare senza, ce la toglieremo anche noi". Alla fine, l’addio alle mascherine all’interno dei ristoranti assomiglia ad un braccio di ferro. Da un lato i gestori, che non vogliono spaventare i clienti, dall’altro i consumatori che ancora non si fidano ad accedere a spazi chiusi con naso e bocca scoperti. "Tutti noi – racconta Mara Faggioli di ‘Cusina e Butega’, riferendosi a cuochi e camerieri – abbiamo deciso di continuare ad indossare la protezione. Notiamo che le persone, in generale, sono ancora titubanti e ci adeguiamo a loro". Quanto tempo dovrà, dunque, passare affinché la Ffp2 sia solo un ricordo? Forse qualche giorno, forse qualche settimana. Nel frattempo, i ristoratori esultano alla fine dell’obbligo, se non altro perché ciò coincide con il ritorno a poter disporre di più coperti in sala. Nei tavoli ricchi di cappellacci e bistecche succede, comunque, più o meno ciò che accade ai banconi dei bar: clienti entusiasti, a parole, della nuova misura, ma poi nei fatti ancora timorosi. "Dalla vetrina – incalza Giacomo Garutti di ‘Molto più che centrale’ – vedo che tanti ferraresi portano la mascherina anche per strada. Io la faccio indossare ai miei ragazzi, perché percepisco che la gente apprezza questa cautela. Come continuo a sanificare il locale con cadenza regolare. Spero solo che tutto questo serva". A cosa? A non ricadere nell’incubo degli ultimi due autunni. "Molti clienti – prosegue il titolare – mi confessano che non vedono l’ora che arrivi l’estate per poter mangiare fuori senza pensieri. Avevo installato uno scanner automatico, con stampante, per il controllo del green pass, ora dovrò trovare il modo di usare quel dispositivo in un’altra maniera". Ma questo, in fin dei conti, è il male minore. "La speranza vera – conclude Garutti – è che, a settembre, non si torni indietro".

m. l.