Con il coltello in tabaccheria, il rapinatore finito a processo "non era in grado di intendere"

Armato di un coltello da cucina e con il volto travisato, a settembre dello scorso anno tentò di rapinare una tabaccheria in viale della Resistenza a Codigoro. Un assalto fallito per l’arrivo dei carabinieri, ma che gettò la titolare nel pamico. Erano le 19.30 circa quando l’uomo, trentadue anni, anche lui di Codigoro verso le 19,30, fece irruzione all’interno della propria attività, armato con un grande coltello da cucina intimando alla proprietaria di consegnargli l’incasso. Lei non si perse d’animo ed urlando riuscì a scappare nel retro della tabaccheria, richiudendo la porta alle sue spalle, in faccia al rapinatore. Urla che allertarono il fratello accorso immediatamente e il marito anch’esso richiamato dalle urla della moglie, sceso brandendo un manico di scopa. Poi l’arrivo di una pattuglia dei carabinieri. A quel punto il rapinatore non ebbe altra possibilità che consegnarsi ai carabinieri. L’uomo fu arrestato dai militari dell’Arma e poi portato in carcere.

Da qui l’apertura dell’inchiesta da parte della procura di Ferrara nei confronti del trentaduenne che lo ha poi portato a processo, con giudizio immediato, davanti al Tribunale di Ferrara in composizione collegiale ( giudici Piera Tassoni, presidente, Silvia Marini e Giulia Caucci) con l’accusa di tentata rapina.

Nel corso dell’udienza di ieri c’è stata la deposizione del consulente medico che era stato incaricato di definire la capacità di intendere e di volere generale e al momento del fatto. E’ stato accertato che il trentaduenne non fosse in grado di intendere e di volere.

Da qui la decisione del Collegio di un rinvio lungo del processo, a marzo prossimo, per permettere di valutare a questo punto anche la sua capacità di stare in giudizio e quindi di essere processato. Un passaggio necessario per poter proseguire alla luce di quanto emerso dal lavoro per tecnico. Il trentaduenne è assistito legalmente dall’avvocato Denise Mondin.

cri.ru.