"Con questo passaggio miglioreremo i servizi"

Le rassicurazioni dei vertici della società che rileverà la struttura di via Fabbri: "Siamo trasparenti e corretti"

Da Coop Serena riceviamo e pubblichiamo:

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"È un passaggio di mano, quello tra la Casa di Riposo ’Betlem’ e Cooperativa Serena. Un passaggio tra due realtà che hanno in comune una missione: la cura delle persone fragili e anziane.

La Casa di Riposo ’Betlem’ ha una storia che parte dal 1956, Coop Serena dal 1986. Betlem ha una gestione che fa capo all’Opera Archidiocesana che, a conti fatti, ha compreso questo: oggi l’assistenza necessita di pari passo a formazione e innovazione per assicurare ai propri ospiti un livello di servizio che risponda al meglio ai bisogni sempre aggiornati degli utenti e delle loro famiglie.

"A meno di una trasformazione che non è nelle nostre finalità e nelle nostre capacità, l’Opera non è più in grado di proseguire questa impresa, continuare vorrebbe dire togliere sevizi invece di dare, ai nostri anziani – afferma monsignor Grandini, presidente di Opera – voglio assicurare che il passaggio gestionale che stiamo perseguendo sarà particolarmente curato per fare in modo che i livelli assistenziali siano addirittura, anzi, senza dubbio, migliorati" conclude Grandini. Coop Serena, è una cooperativa sociale ferrarese, premiata nel 2021 e nel 2020 con le “5W” del rating Welfare Index Pmi per aver saputo mettere salute e sicurezza al centro degli obiettivi aziendali, accrescendo anche l’impegno in assistenza, formazione, conciliazione vita-lavoro dei propri socidipendenti. È un punto di riferimento per la comunità del territorio da oltre 35 anni, e pur occupandosi di servizi che abbracciano tutte le età, ha un’esperienza consolidata proprio nel settore dell’assistenza agli anziani. "Il nostro unico interesse è lavorare al meglio delle nostre possibilità per le persone – aggiunge Claudio Dusi, presidente di Coop Serena – le grandi sfide le abbiamo sempre affrontate con trasparenza, correttezza, e sapendo stare gli uni al fianco degli altri – continua – essere vicini alle persone fragili non è solo il cuore del nostro lavoro, ma è l’identità stessa della nostra cooperativa, sappiamo che le trasformazioni gestionali sono da una parte sfide dall’altra processi delicati, con questa consapevolezza e allo stesso tempo mettendo a frutto oltre 35 anni di esperienza accogliamo la chiamata di Opera Archidiocesana".