"Cona, personale allo stremo Servono altri infermieri e Oss"

Il sindacato alla dirigenza del Sant’Anna: "Basta procedure inapplicabili. . Ora bisogna assumere"

"La salute dei nostri infermieri è a rischio burnout e di conseguenza ci aspettiamo un aumento di infortuni o malattie dovuto proprio alla stanchezza che porta inevitabilmente ad un calo dell’attenzione. E tutto questo porterà a ripercuotersi anche sui pazienti, assistiti da personale stanco, umiliato da una direzione infermieristica arrogante e da una dirigenza generale sorda". A dirlo è Francesca Batani, responsabile regionale di Nursing Up. "Nursing Up – prosegue – sono anni che denuncia la grave carenza di personale, che scrive lettere alla direzione generale di Cona, che chiede incontri, che sottolinea come la turnistica sia folle, ma le laconiche risposte di questa dirigenza sono sempre le stesse: va tutto bene e tutto è stato fatto nel rispetto delle norme. Forse sarà anche nel rispetto delle norme, ma l’unica cosa certa è che siamo arrivati all’assurdo: ormai i dirigenti, chiusi nella loro torre d’avorio, continuano a produrre procedure che rasentano la follia e che non danno né qualità né sicurezza, sia al paziente che all’infermiere".

Procedure, incalza la sindacalista, "che i dirigenti, i quali con ogni probabilità non ricordano più cosa significhi essere pragmatici e lavorare in trincea, ritengono risolutive del problema. Ma come può essere risolvibile con una procedura il problema di un reparto con 48 posti letto e solo tre infermieri di notte, senza personale di supporto? E sempre una procedura per la gestione della ‘bolla Covid’, ovvero stanze dedicate alle persone positive, come può essere risolutiva se la gestione è tenuta sempre da quei tre poveri infermieri? Come potranno mai garantire il meglio ai 48 pazienti presenti?".

La realtà, è l’analisi del sindacato degli infermieri, "è che bisogna smettere di ideare procedure deliranti e inapplicabili. È tempo di rivedere tutto il sistema di Cona". Nursing Up lo chiede "da almeno sei anni. Per ridurre il rischio di mortalità nei pazienti o i danni causati dal sistema, ci vuole un infermiere ogni sei pazienti nei reparti ‘base’. Quindi altro che scrivere procedure – conclude Batani –. Qui bisogna assumere e stabilizzare tanti infermieri e ancor più Oss, perché non è pensabile trascurare l’assistenza alberghiera e di base. La cittadinanza deve sapere che i professionisti sanitari di Cona svolgeranno sempre in scienza e coscienza il proprio operato, ma la situazione è arrivata al collasso".