REDAZIONE FERRARA

"Concerti in piazza Ariostea, si pensi ad anziani e invalidi"

Caro Carlino, mi rivolgo al sindaco e ai suoi collaboratori con il dovuto rispetto. Tutti gli anni, con la buona...

Caro Carlino,

mi rivolgo al sindaco e ai suoi collaboratori con il dovuto rispetto. Tutti gli anni, con la buona stagione, sorgono i problemi che assillano coloro che, forse si dovrebbe dire, per loro disgrazia, abitano attorno a quella meravigliosa piazza, quando ci sarebbero luoghi più consoni per attuare le manifestazioni per il Palio (forse l’ippodromo, che mi sembra resti inutilizzato) e per il Ferrara Summer Festival (il Parco Bassani che in quanto a spazio non ha problemi di sorta). Purtroppo, a partire da maggio, la piazza è scippata all’uso della gente; era goduta da uno sciame di bambini e ragazzini, badanti con invalidi al braccio o in carrozzina, turisti e forestieri. Non sarebbe male ricordare che la piazza è stata rimessa a nuovo non molto tempo fa e che forse meriterebbe un trattamento diverso da quello che sta subendo. Ora, finito il Palio, si apre il Festival, con tutte le sue strutture mastodontiche, le transenne, il traffico reso caotico con strade chiuse e soluzioni improbabili, il parcheggio selvatico, invasione di aiutanti, indicatori, vigili con una terribile divisa nera che (io c’ero!) ricorda tristemente le SS tedesche. Interessante è la scelta di porre lungo Corso Mare, a suo coronamento e decorazione, un sfilza di “vespasiani”, servizi che, solitamente, si tende a nascondere. Tornando al dunque, i cittadini che se lo possono consentire organizzano le loro ferie in corrispondenza delle manifestazioni ma gli ammalati, magari fermi a letto, gli anziani, gli invalidi, i reduci da interventi chirurgici, come possono difendersi dal disagio che ne nasce? Ovunque, si cerca di ridurre al massimo il disagio e i disturbi, che il tempo torrido estivo provoca in chi, in quanto a difese fisiche o finanziarie, si trova in difficoltà; perciò, queste manifestazioni sono tenute lontane, in modo che gli spettatori se le possano godere e, nel contempo, di non dare sisturbo a chi non ne è interessato. Signor sindaco, ho premesso che mi sarei rivolto a lei e ai suoi collaboratori con il rispetto dovuto, e mi pare di avere mantenuta la promessa, ma sarebbe opportuno che non fosse unilaterale, bensì reciproco. Ci faccia, con i suoi, un pensierino, pensando che fra tutti i cittadini che stanno subendo questo tormento forse un giorno potrebbe essere qualcuno delle Vs. famiglie che, come tanti, abitano qui e, per disgrazia loro, non possono allontanarsi, rassegnandosi a subire le decisioni di chi comanda e abita altrove. Con ossequio,

dott. ing. Mario Zaniboni