Concerto d’archi per Maccaferri

La Fondazione Cassa di Risparmio di Cento domenica ha voluto ricordare il liutaio centese Alessandro Maccaferri, scomparso qualche anno fa, dedicandogli un concerto d’archi dell’Ensemble Campagnoli, che ha suonato proprio con gli strumenti costruiti da lui. "Alessandro Maccaferri rappresentava l’ultimo legame con lo zio Mario, figura di fama internazionale nel panorama musicale e non solo – è il commento della Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Cento Raffaella Cavicchi - Felici di aver reso omaggio ad un centese come il liutaio Maccaferri, con questo concerto che ha fatto suonare ancora una volta i suoi straordinari strumenti. costruiti a Cento e, allo stesso tempo, valorizzare una figura centese così importante". Occasione per ripotare alla memoria della città la storia di Alessandro Maccaferri, classe 1934 e nipote del maestro liutaio Mario, titolare dell’Utensileria Maccaferri di Cento. Impegnato in tante attività, la sua vera passione era stata la costruzione di strumenti ad arco ed a plettro, in particolare violini, viole, violoncelli e, dal 2012, chitarre stile manouche su modello ideato dallo zio Mario. Alla fine degli anni ’90 perfezionò la sua tecnica costruttiva con il liutaio Ivano Coratti di Ospital Monacale e dal 2012 si cimentò nella riproduzione di una chitarra che suo zio Mario aveva inventato per la ditta Selmer di Parigi che fu scelta nel ’30 da Django Reinhardt.