Concerto itinerante a Ferrara: al via il processo al vicesindaco Lodi

Show del 4 maggio 2020, ieri la prima udienza. Il vicesindaco Lodi sceglie l’oblazione: stralciata l’accusa di violazione delle norme Covid

Un momento del tour musicale nei quartieri del maggio 2020

Un momento del tour musicale nei quartieri del maggio 2020

Ferrara, 13 dicembre 2022 - Si è subito diviso in due filoni il processo per il concerto itinerante del 4 maggio 2020 che vede imputato il vicesindaco Nicola Lodi. Il caso è approdato ieri mattina in tribunale davanti al giudice Alessandra Martinelli per l’udienza filtro. Il vicesindaco, lo ricordiamo, deve rispondere di usurpazione di funzioni pubbliche e di inosservanza dei provvedimenti dell’autorità (per aver violato il Dpcm sul contenimento della pandemia da Covid in vigore all’epoca dell’evento musicale). Ieri mattina il vicesindaco – assistito dagli avvocati Carlo Bergamasco e Ciriaco Minichiello – ha scelto di instradare su vie diverse le due contestazioni.

Per quanto riguarda la violazione del decreto anti-Covid ha optato per l’oblazione, cioè l’estinzione del reato a seguito del pagamento di una somma di denaro. Il giudice ha quindi disposto lo stralcio del capo di imputazione e l’invio degli atti al presidente del tribunale per l’assegnazione del nuovo fascicolo a un altro giudice, davanti al quale Lodi chiuderà la questione versando 103 euro.

Il processo va invece avanti nella sua fase dibattimentale per quanto riguarda il primo capo di imputazione, l’usurpazione di pubbliche funzioni. Secondo le contestazioni della procura, esercitando una funzione che non gli competeva, Lodi avrebbe compiuto una serie di azioni finalizzate all’organizzazione dell’evento (un camioncino con impianto audio, due cantanti e un presentatore che girava per le vie della città) senza il coinvolgimento dei dirigenti dei settori interessati o del sindaco, dicendosi portavoce dell’amministrazione ferrarese ma senza determine o altri atti. Riguardo a questa imputazione è stata stilata una lista di una decina di testimoni, tra cui il sindaco Alan Fabbri.

Nel corso del processo – aggiornato al 9 marzo per entrare nel vivo del dibattimento – verrà sentito anche lo stesso Lodi. Il vicesindaco era presente ieri in aula, ma soltanto con i suoi legali e senza essere accompagnato da assessori e consiglieri come accaduto per altre udienze. Non c’era neanche la Digos, la cui presenza in occasione di altri procedimenti a carico di Lodi è stata oggetto di due interrogazioni della consigliera del Gruppo Misto Anna Ferraresi.

Poche parole da parte dei legali del vicesindaco al termine dell’udienza. "Abbiamo optato per l’oblazione riguardo al secondo capo di imputazione perché vogliamo togliere un po’ di ‘carico’ all’udienza – ha spiegato l’avvocato Bergamasco –. Sistemiamo la questione in modo tranquillo. Per quanto riguarda la prima contestazione, ci difenderemo nel merito". L’evento al centro del processo, svoltosi in pieno lockdown, era nato con l’intenzione di portare musica sotto i balconi dei ferraresi in un momento in cui vigevano stringenti misure per il contenimento del contagio. Ben presto, però, l’iniziativa finì al centro prima di esposti e interrogazioni da parte delle opposizioni e poi di un’inchiesta della procura, sfociata nel processo iniziato ieri mattina.