Ferrara, coniugi uccisi, accertamenti col drone

Il colonnello Desideri: "Vogliamo cristallizzare le informazioni raccolte e riscostruire i movimenti dei killer"

Le ricerche degli investigatori sul duplice omicidio (foto Businesspress)

Le ricerche degli investigatori sul duplice omicidio (foto Businesspress)

Ferrara, 20 gennaio 2017 - Un drone per delineare la mappatura degli spostamenti dei killer e un nuovo giro di interrogatori con persone vicine alla famiglia Vincelli o ai due adolescenti che si sono macchiati del duplice omicidio di Pontelangorino. Sono le due principali strade lungo le quali si muoverà nelle prossime settimane il lavoro di indagine dei carabinieri di Ferrara e Comacchio, coordinati dalla procura dei minori di Bologna. A comunicarlo è stato il comandante provinciale dell’Arma, tenente colonnello Andrea Desideri, nel corso di un incontro con la stampa tenuto al comando legione carabinieri del capoluogo emiliano.

Si parte quindi sentendo tutti coloro che, per una ragione o per l’altra, possono dare un contributo a chiarire i passaggi ancora poco chiari del massacro di via Fronte Primo Tronco. Non si esclude che possa trattarsi di persone mai ascoltate finora. Se infatti è ormai acclarata la dinamica della mattanza, restano ancora alcuni coni d’ombra riguardanti soprattutto il movente (è escluso ormai che Manuel Sartori abbia uccisi per soldi) e le tempistiche della pianificazione del delitto. Dettagli importanti, che richiederanno un lavoro lungo e scrupoloso da parte degli inquirenti, chiamati a scavare in profondità nelle vite e nella personalità dei due adolescenti. Seconda novità, le ricognizioni con l’aiuto del drone.

Il velivolo senza pilota permetterà agli inquirenti di ricostruire la cartografia del delitto, definendo con esattezza gli spostamenti di Riccardo Vincelli e Manuel Sartori, 16 e 17 anni, mente e braccio dell’omicidio di Salvatore Vincelli e Nunzia Di Gianni, genitori del primo giovane. «Un atto dovuto» si affretta a specificare Desideri. Precisazione finalizzata a sgombrare il campo dall’ipotesi che manchino ancora tasselli al puzzle dell’orrore. Il lavoro di mappatura servirà quindi soltanto a stabilire con esattezza i loro movimenti, dall’arrivo a casa Vincelli fino al tentativo di disfarsi dell’arma e dei vestiti sporchi di sangue. Per il resto, il quadro resta immutato. Anche riguardo alla possibilità che qualche altra persona possa essere coinvolta, se non nella realizzazione, almeno nell’organizzazione della strage. «Non escludiamo nessuna ipotesi – ha evidenziato il comandante provinciale dell’Arma -, ma su questo aspetto non ci sono elementi».

Da ultimo, un lavoro importante sarà quello che verrà svolto dai militari del Ris di Parma. Ai loro laboratori verranno infatti inviate le centinaia di reperti recuperate dai carabinieri nella villetta della frazione codigorese, nella dependance in cui dormiva Riccardo, nell’auto con la quale avrebbero dovuto portare i corpi fino al Po e infine sui luoghi del ritrovamenti di ascia e borsone coi vestiti. Attività complesse, che richiederanno alcune settimane o forse più, ma che dovrebbero finalmente fornire certezze sui punti ancora in ombra di una strage con pochi precedenti.