
"Respingiamo con forza le accuse infamanti e totalmente destituite di fondamento che ci sono state rivolte da Adl Cobas in occasione dello sciopero nello stabilimento di Pomposa. Parlare di ‘scatole cinesi’, ‘sistema marcio’ e ‘sistema di sfruttamento e discriminazione’ rappresenta una grave diffamazione che offende in primis le persone che lavorano del sito produttivo e l’intera azienda con i suoi circa 3.000 addetti tra fissi e stagionali, e getta un’immotivata immagine negativa su tutto
il territorio". Conserve Italòia ria replica alle accuse di Cobas e precisa che "non c’è stata nessuna ‘mobilitazione’ contro il nostor gurppo, bensì uno sciopero
che ha riguardato 27 persone, quindi un quinto dei lavoratori delle tre cooperative di pulizia e logistica che attualmente sono impiegate all’interno del nostro stabilimento. Mentre un gruppetto stazionava al banchetto sindacale posto all’ingresso del sito, all’interno si sono alternati nei tre turni 100 lavoratori delle stesse cooperative, oltre ai 508 addetti di Conserve Italia impiegati nei vari servizi".
Così il direttore generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti, interviene a tutela dell’Azienda dopo le accuse di ADL Cobas: "Da vent’anni (da quando cioè è stato inaugurato lo stabilimento di Pomposa che a pieno regime in estate dà lavoro a 1.200 persone e rappresenta un polo di eccellenza del territorio) queste cooperative di pulizia e logistica sono impegnate all’interno del nostro sito. Sono partner strategici nello svolgimento di servizi che non rientrano nel perimetro delle attività della nostra Azienda, che è specializzata nella produzione di conserve ortofrutticole". E ancora: "Non c’è alcun ‘sistema marcio’ in quanto queste cooperative, aderenti al consorzio Ciclat, lavorano appliccando il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del settore (CCNL) e sono partner stabili e storici dell’Azienda. Sono imprese a cui Conserve Italia esternalizza servizi che non rientrano nelle sue competenze e professionalità, e sono le stesse da molto tempo: la stabilità dei rapporti è un elemento strategico per il nostro Gruppo, che predilige collaborazioni di lungo respiro con i propri partner per sviluppare insieme la qualità anche dei servizi, e non cambia certo cooperative ogni anno" "Nella giornata di ieri – conclude il DG di Conserve Italia Pier Paolo Rosetti – abbiamo incontrato i rappresentanti del consorzio Ciclat e delle tre cooperative Ageste, M3 e Cfp per analizzare la situazione e valutare la fondatezza delle rivendicazioni. Siamo infatti convinti che le buone relazioni sindacali debbano essere basate su condivisione, informazione, partecipazione e coinvolgimento; le riteniamo un requisito essenziale per migliorare costantemente le condizioni di lavoro".
Gli fa eco la presidente di Cooperativa Ageste – realtà sul mercato dal 1996 con un organico di oltre 400 lavoratori – Paola Pesci: "Prendiamo atto con grande rammarico e indignazione dei contenuti riportati dal sindacato Cobas, respingiamo integralmente tutte le argomentazioni e precisiamo che non corrispondono a verità", commenta la Pesci e aggiunge: "Il Consorzio Ciclat e le società esecutrici AGESTE, M3 e CFP sono realtà cooperative presenti sul territorio locale da decenni, il cui scopo è offrire opportunità di lavoro ai propri soci mediante l’erogazione di servizi a committenti pubblici e privati. E’ opportuno evidenziare che Conserve Italia ha affidato al Consorzio Ciclat i servizi all’interno dello Stabilimento di Codigoro mediante regolare contratto d’appalto, così come è fondamentale sgombrare il campo da qualsiasi ipotesi sull’esistenza di situazioni occulte, sfruttamento, precariato o discriminazione".